Greenpeace ora è open source

Greenpeace ora è open source

Gli ambientalisti scelgono una nuova piattaforma collaborativa online completamente open source, basata su Django e Python. La speranza degli attivisti: coinvolgere nella nostra battaglia tutti gli sviluppatori di buona volontà
Gli ambientalisti scelgono una nuova piattaforma collaborativa online completamente open source, basata su Django e Python. La speranza degli attivisti: coinvolgere nella nostra battaglia tutti gli sviluppatori di buona volontà

Amsterdam – Greenpeace , la più nota organizzazione internazionale dedita alla salvaguardia dell’ecosistema terrestre, ha deciso di abbracciare il software open source per rinnovare la propria presenza online. I tecnici di Greenpeace hanno infatti adottato Django come piattaforma per la collaborazione online, distribuito con licenza LGPL .

La versione di Django sviluppata e personalizzata da Greenpeace si chiama “Melt” ed attraverso il blog ufficiale del progetto si apprende che si tratta di un prodotto nato dall’unione di Django con Custard, un ambiente per il social networking e la stesura di testi ed altri documenti in modo collaborivo. Anche Custard, realizzato con l’aiuto di Thoughtworks , è rilasciato sotto licenza LGPL .

Obiettivo degli ambientalisti, secondo i portavoce ufficiali, è di creare un’alternativa alle comuni piattaforme Web 2.0: “Abbiamo già una presenza sul web, ma vogliamo fare qualcosa di differente”, ha detto Rolf Kleef. L’idea è quella di sviluppare una “comunità di utenti basata sul mash-up, sulla collaborazione, sulle wiki e su tutti quelli strumenti che gli attivisti possono utilizzare per fare campagna informativa”.

La natura open source del progetto, inoltre, potrà facilitare l’avvicinamento a Greepeace di tutti quei programmatori ed esperti che si sentono vicini alle ideologie di questa potente organizzazione internazionale. Le API utilizzate nel framework verranno rese disponibili per ulteriori implementazioni: secondo alcuni analisti, questa iniziativa potrebbe scomodare IBM , leader nel settore delle tecnologie collaborative come WebSphere .

In base alle previsioni di Betsy Burton, analista Gartner , entro il 2009 il mercato della collaborazione integrata riunirà gran parte degli attuali mercati delle tecnologie collaborative: posta elettronica, spazi di lavoro multiutente e messaggistica istantanea. Tutti elementi che Greenpeace intende implementare e sfruttare per le proprie necessità comunicative.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
29 giu 2006
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