Grindr ha condiviso informazioni sulla positività all'HIV?

Grindr ha condiviso informazioni sulla positività all'HIV?

Nel Regno Unito, una causa legale vuol far luce sulle pratiche attuate da Grindr in relazione ai dati condivisi dagli utenti dell'app.
Grindr ha condiviso informazioni sulla positività all'HIV?
Nel Regno Unito, una causa legale vuol far luce sulle pratiche attuate da Grindr in relazione ai dati condivisi dagli utenti dell'app.

Grindr, la piattaforma che sul proprio sito ufficiale si presenta come la più grande app di social network al mondo per la comunità LGBTQ, si trova a dover fronteggiare una causa legale nel Regno Unito. È stata indetta da centinaia di utenti. Il motivo è da ricercare nella condivisione con terze parti di informazioni private, senza un esplicito consento.

UK: causa sulla privacy degli utenti Grindr

Tra i dettagli che la società avrebbe ceduto, ci sarebbero anche quelli relativi alla positività all’HIV. Lo avrebbe fatto pur non essendo in possesso di un’autorizzazione esplicita necessaria per farlo. Al momento, il condizionale è d’obbligo.

Un portavoce di Grindr ha inizialmente replicato alla notizia con l’intenzione di rispondere in modo vigoroso a questa affermazione, che sembra basata su una descrizione errata delle pratiche risalente a più di quattro anni fa. Più tardi, un aggiornamento del comunicato rende noto che Grindr non ha mai condiviso le informazioni sanitarie riportate dagli utenti per “scopi commerciali” e non ha mai monetizzato tali informazioni.

La documentazione della causa legale è stata depositata dallo studio Austen Hays a Londra, in rappresentanza di circa 670 persone. Molte altre potrebbero aggiungersi in un secondo momento. Le pratiche finite sotto alla lente di ingrandimento risalgono al periodo compreso tra il 2018 e il 2020.

Un’ulteriore dichiarazione della società ribadisce il proprio impegno finalizzato alla tutela della privacy e alla conformità delle leggi vigenti nei paesi in cui opera.

Siamo impegnati a proteggere i dati degli utenti e a risultare conformi a tutte le regole applicabili alla privacy dei dati, incluse quelle del regno Unito.

Ricordiamo che, nel 2021, Grindr è stata multata per 6,5 milioni di euro nel vecchio continente. Il motivo è da ricercare nelle modalità di raccolta dei dati risultate non conformi a quanto previsto dal GDPR, emersa da un’indagine condotta dall’autorità norvegese. All’epoca furono rilevate violazioni inerenti a informazioni altamente sensibili, a partire dall’orientamento sessuale.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
23 apr 2024
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