Hanno ucciso il P2P, chi sia stato non si sa

Hanno ucciso il P2P, chi sia stato non si sa

Uno studio USA sottolinea il declino del peer to peer a favore dei contenuti in streaming. Grande successo per il concerto degli U2 su YouTube. E sono già pronte le repliche
Uno studio USA sottolinea il declino del peer to peer a favore dei contenuti in streaming. Grande successo per il concerto degli U2 su YouTube. E sono già pronte le repliche

Gli utenti Internet impazziscono per il real time: lo streaming starebbe rapidamente scalzando il download dal vocabolario della Rete. Lo dice uno studio condotto dal provider Sandvine su circa 24 milioni di netizen sparsi per il globo.

Il 26,6 per cento del traffico sarebbe dovuto alla fruizione di video e audio streaming, applicazioni VoIP, networking sociale e online gaming. Questa percentuale aumenta di altri sei punti nelle ore serali, il periodo di maggior concentrazione di utenti in Rete. Ciò che appare evidente è la sostanziale propensione alla ricerca di contenuti definiti experience now : tutto ciò che è P2P, ovvero lunghi tempi di attesa per il download e centinaia di megabyte, non attrae più.

“Viviamo nella società del tutto e subito – ha dichirato Dave Caputo, CEO di Sandvine – Sempre più utenti si affidano a Internet per l’intrattenimento on demand”. Tali parole troverebbero conferma nei dati d’ascolto registrati durante il recente concerto degli U2: circa 10 milioni di persone hanno seguito l’evento in diretta su YouTube.

A conferma del crescente appeal dei contenuti live, anche i Foo Fighters hanno programmato un’esibizione: stavolta la piattaforma prescelta sembra essere Facebook. La band di Dave Grohl si esibirà in studio e per assistervi basterà rispondere all’ RSVP dell’evento.

Tuttavia è ancora presto per decretare la morte del P2P: in un altro rapporto presentato da Arbor Network si rileva ugualmente una decisa flessione del traffico P2P, ma viene espressamente specificato che molti utenti cifrano la propria connessione. Non potendo quindi rilevare quella che si suppone essere una grossa fetta dell’intera utenza, sembrerebbe avventato dare per spacciato il protocollo fino ad oggi principe del file sharing e non solo.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
30 ott 2009
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