Persino tra i 24 indefettibili lettori ci sarà un’alta percentuale di persone storicamente non in grado di cogliere la citazione. Citazione molto importante perché non (come al solito) cinematografica o letteraria, ma addirittura della storia di Cassandra. “Vogliamo scatole, non programmi” è stato infatti, oltre 10 anni or sono, il motto della prima Privacy Box , strano oggetto pensato per stare sempre acceso, e fare del bene al proprietario ed al Popolo della Rete.
Il bene individuale consisteva nel fare da firewall e proxy anonimizzante all’intera rete locale del proprietario, il bene collettivo nel far girare server quali remailer, Freenet, Tor, I2P e via dicendo.
La Pbox Modello I consisteva in una Xbox Microsoft , che allora si trovava nuova con un’ottantina di euro causa uscita di nuovo modello, e che con appositi magheggi poteva essere trasformata (che soddisfazione!) in un multicolore e lampeggiante server che girava la variante Debian Xebian , anche questa ormai estintasi insieme alla Xbox, che poteva caricare quasiasi pacchetto GNU/Linux e fare quindi qualsiasi cosa.
La tastiera ed il mouse si inserivano connettendoli alle porte dei joystick. Poi potevi collegare modem ADSL (il mitico “Manta”), access point e così via…

Bella, economica e coreografica, con il pulsantone multicolore che si poteva far lampeggiare a piacere (sembrava HAL900), ma… Era grossa quanto un pc, rumorosa quanto un pc e scaldava e consumava quanto (e forse più) di un pc.
Lo step successivo fu quindi quello di trasportare il concetto di Pbox su hardware che fosse piccolo, consumasse pochissimo ma avesse anche una potenza di calcolo sufficiente.
All’epoca la risposta quasi obbligata erano le schede Soekris , con cui si realizzavano solitamente router ed altre appliance fortemente customizzati. Piccole e praticamente indistruttibili nel loro contenitore d’acciaio, consumavano meno di 8 watt, ma erano care (non costavano molto meno di un pc, perché era hardware industrial-grade) ed avevano poche periferiche, niente USB o WiFi ma solo porte Ethernet.
Non era comunque poco: hanno permesso di realizzare ben tre modelli di Pbox, i modelli II, III e IV, ma aumentare la potenza di calcolo ed aggiungere periferiche quali interfacce USB, ADSL e WiFi ne alzava ulteriormente i già non bassi costi, rendendole oggetti per amatori.
La storia delle Pbox, per questo ed altri motivi, si è fermata qui per anni.
Poi questi anni sono terminati perché finalmente la tecnologia ha cominciato ad offrire schede simili, Cubieboard , Raspberry e via dicendo a prezzi veramente stracciati (a partire da 20 euro) e, particolare da non sottovalutare, spesso “Open Hardware”, sulla scia di Arduino.
Le versioni entry-level di molte di queste schede però non avevano nemmeno i connettori delle porte saldati sullo stampato, e comunque questi piccolissimi mostri privilegiano i connettori video, tastiera ed audio, piuttosto che porte USB, SATA o WiFi.
Una Pbox può fare a meno degli ammennicoli interattivi: dopotutto non deve mica fare il pc. Le porte USB, SATA e WiFi invece sono preziose… Ma non c’è molto mercato per un oggetto di questo tipo.
Come fare ad usare le nuove schede con più periferiche? Semplice, realizzare una scheda piena di interfacce e collegabile qualsiasi altra scheda dotata di CPU. E magari farlo associandola con una scheda ababstanza potente e dotata (sai mai) anche di video, come la Cubieboard A20.
Impossibile? No, se usi proprio una porta USB per la connessione della scheda di espansione con la scheda Raspberry o Cubieboard di turno. Questa è la principale caratteristica della PremoBoard , il cui nome è dovuto all’immodestia del progettista.

PremoBoard è una scheda di espansione (non ha CPU) che mette a disposizione 2 porte WiFi, 2 porte Ethernet e 4 USB, ed è pilotabile da ogni sistema operativo di ogni computer (anche un portatile o un pc normale) che abbia una porta USB libera: GNU/Linux, Mac OS, windows*, *BSD, non importa.
Ma è usandola insieme ad una delle schede suddette che essa trova il miglior utilizzo, potendo interfacciarsi alle schede esistenti tramite una porta USB (appunto Raspberry, Beagleboard, Cubieboard etc).
Lo sviluppo della scheda è stato realizzato con particolari accorgimenti che la rendono utile come “mattone” per costruire “scatole” sempre più interessanti.
La PremoBoard ha le stesse dimensioni (60 x 100 mm.) della Cubieboard (modelli A10 e A20), ed è specificatamente disegnata per adattarsi “ad incastro” (lato componenti con lato componenti) con tale scheda, minimizzando gli ingombri in altezza, come mostra assai bene questo filmato che fa parte della campagna di crowdfunding della Premoboard, appena iniziata.
Il sandwich così formato possiede già tre porte Ethernet, tre USB e due WiFi, più SATA e Video.

Due porte USB interne alla scheda sono dedicate alla gestione dei moduli WiFi, ma esistono versioni della PremoBoard con con uno o nessun modulo WiFi. Questo permette, oltre ad una riduzione di costo, anche di utilizzare le porte USB cosi liberate per altri scopi, come moduli Bluetooth, GSM etc.
Se i 32GB di disco che possono essere gestiti direttamente tramite lo slot uSD non fossero sufficienti o non avessero un tempo di accesso abbastanza veloce, un ulteriore strato può essere aggiunto al “panino”, che alloggia un hard disk tradizionale o a stato solido da 2.5 pollici, aumentandone solo di poco più di un centimetro lo spessore, e realizzando una “scatola” da sogno.

Infatti è stata usata per un sogno… Ma questa… Questa è un’altra storia.
Marco Calamari
Lo Slog (Static Blog) di Marco Calamari
L’archivio di Cassandra/ Scuola formazione e pensiero
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Molto, molto bene.
Il vicesegretario della Presidenza del Consiglio sembra sicuro di sè e deciso a concretizzare la realizzazione della banda ultra-larga.Se ci riesce merita un pauso. Tuttavia questa determinazione mi fa venire un dubbio: non è che sta per cadere il governo?Cordiali saluti,Ing. Gianni Fandonia noto NanniIng. Gianni Fandonia noto NanniRe: Molto, molto bene.
Fandonie....Re: Molto, molto bene.
...sarebbe sempre troppo tardiGiggino il breveRe: Molto, molto bene.
- Scritto da: Ing. Gianni Fandonia noto Nanni> Il vicesegretario della Presidenza del Consiglio> sembra sicuro di sè e deciso a concretizzare la> realizzazione della banda> ultra-larga.> Se ci riesce merita un pauso. Tuttavia questa> determinazione mi fa venire un dubbio: non è che> sta per cadere il> governo?> > Cordiali saluti,> Ing. Gianni Fandonia noto NanniUn pauso anche a lei.Ossequi.UndergroundundergroundQuello che c'è da superare ,,,
non è "l'handicap delle infrastrutture" ma la profonda ignoranza di chi pronuncia simili affermazioni: così lo chiama, legato all'assenza in Italia di un fenomeno comune altrove in Europa e Oltreoceano: nel Belpaese non c'è mai stata la TV via cavo, dunque non ci sono stati quel tipo di investimenti che oggi altrove vengono capitalizzati per trasformali in banda larga. Nel Belpaese non c'è mai stata la TV via cavo perchè la TV è arrivata tardi con le trasmissioni via etere. La TV via cavo è stata la primitiva struttura televisiva nata negli USA molto prima che arrivasse in Italia, successivamente è arrivata la TV via etere...E' evidente che c'è un pesante handicap, ma non nella TV ... (rotfl)prova123sempre troppo tardi
nel 1976 a zurigo non c'era un'antenna sui tetti delgli edifici.le trasmissioni tv e radio venivano inviate via cavo.oggi si parla di banda larga via fibra ottica, ma bisognerebbe guardare un poco piu in la e investire sulla telefoni mobile 4g che permettera di ottenere lo stesso risultato senza la posa dei cavi.............merlino88Re: sempre troppo tardi
Il 4G non può essere una soluzione alla mancanza di banda... l'etere è una risorsa condivisa. Ad ora il 4G va come una scheggia perché non lo usa nessuno (intendo in modo pesante, 1/2GB al mese non sono niente)Far passare tutta i dati via etere, temo potrebbe rappresentare un collo di bottiglia, soprattutto nelle zone densamente popolate.Se 100 cavi in fibra non bastano, ne metti 1000 e hai decuplicato la banda. Lo stesso non vale per i modem 4G. Una volta saturato le frequenze non vai molto più in là (vedi qui per le frequenze: http://it.wikipedia.org/wiki/4G_in_Italia)Ciò non toglie che potrebbe aiutare a ridurre il digital-divide in zone rurali (come lo potrebbe essere il WiMax, es. Eolo)LearCabiniRe: sempre troppo tardi
- Scritto da: merlino88> nel 1976 a zurigo non c'era un'antenna sui tetti> delgli> edifici.> le trasmissioni tv e radio venivano inviate via> cavo.Sei sicuro che nel '76 la cittá di Zurigo fosse cablata e non ci fossero antenne sui tetti ? Mi viene il dubbio perché la trasmissione via cavo inizió negli Stati Uniti proprio in quegl'anni.aphex_twinRe: sempre troppo tardi
Che 1977 ... Gli stati uniti ha sempre adottato la TV via cavo, addirittura dal 1957 con le prime TV a colori.Ripeto per chi non legge il thread prima di scrivere castronerie:Step1: TV via cavoStep2: TV via etere. TV via cavo è un retaggio del passato per chi l'ha avuto.prova123Re: sempre troppo tardi
> Che 1977 ... Gli stati uniti ha sempre adottato> la TV via cavo, addirittura dal 1957 con le prime> TV a> colori.> > Ripeto per chi non legge il thread prima di> scrivere> castronerie:> > Step1: TV via cavo> Step2: TV via etere. TV via cavo è un retaggio> del passato per chi l'ha> avuto.Non è proprio così, le trasmissioni tv nascono con esperimenti soprattutto via etere, un'evoluzione della radio, e anche le prime trasmissioni commerciali erano quindi via etere. È però vero che negli Usa le località rurali in cui il segnale arrivava troppo debole, o non poteva arrivare per la conformazione del terreno, vennero collegate alla tv via cavo già alla fine degli anni Quaranta. Vedi:http://www.fcc.gov/encyclopedia/evolution-cable-televisionLa tv via cavo ebbe uno sviluppo molto più capillare perché il cavo coassiale permetteva di veicolare molti più canali rispetto alle frequenze in analogico dell'etere. In Italia fino al 1954 non c'era la tv, fino al 1961 c'era un solo canale, fino al 1976 non erano permesse emittenti private, e dopo il 1976 erano pemesse solo in ambito locale. Di tv via cavo ne nacquero in Italia fin dagli anni Sessanta (TeleDiffusione italiana), ma essendo la tecnologia costosisima per gli standard dell'epoca non riuscirono mai ad avere capitali per espandersi al di fuori del bacino di utenza locale, e lo Stato italiano sicuramente non sovvenzionava questo sviluppo.LeguleioRe: sempre troppo tardi
- Scritto da: merlino88> nel 1976 a zurigo non c'era un'antenna sui tetti> delgli> edifici.> le trasmissioni tv e radio venivano inviate via> cavo.e dire che le trasmissioni elettromagnetiche non sono state scoperte e studiate proprio l'altro ieri...mehRe: sempre troppo tardi
poi resta il problema del backhauling, ovvero di far arrivare e partire dati da tutte quelle antenne: per farlo ci vuole la fibra, senza è impossibile pensare di realizzare dorsali adeguateLuca AnnunziataRe: sempre troppo tardi
Il "problema del backhauling" è comune a qualunque media (compreso il fiber to the home) non è che aumentare la velocità verso i terminali (quale che sia il mezzo e quale che sia la velocità) risolve di per se e "magicamente" il backhauling attualmente su qualunque rete (wireless o wired che sia) tutte le telco e gli ISP praticano con abbondanza (quella più "abbondante" manco a dirlo è Telecom) l'overbooking.In generale le telco sono proproprio nate con l'overbooking nel DNA.In un certo senso è così ovvio che si fa finta di non saperlo....Ciò detto i mezzi (o media che fa più <b> fico </b> ) per ottenere la banda larga dovrebbero (al giorno d'oggi) essere visti in una logica di convergenza e di efficacia a seconda delle situazioni.Bucare uno strato di basalto per metterci dentro la fibra da portare al signor "brambilla" nel comune di "quattro gatti in brianza" non è il solo modo di fargli avere 100 Mega e forse non è neppure il più economico e efficiente (posto che si sia deciso, e io credo giustamente, che anche "Brambilla" debba potere avere 100 mega) altro gioco invece è fare avere 100 mega al signor "Nando" che sta a cinecittà o alla magliana.Il ragionamento "one size fit all" è di sicuro da evitare come la peste se si parla di efficienza e di soldi!Le tecnologie sono tante e vanno usate in modo convergente (se si vuole ottenere un risultato reale).archimandritoRe: sempre troppo tardi
Io non dico, e non lo dice manco il governo in questo caso, che esista solo la fibra. Dico che qualunque ragionamento che inizi con "lasciamo perdere quello e buttiamoci su altro" non è funzionale allo scopo. Non credo che il backhauling si possa fare in RF. Non sulle dorsali e neppure su alcune altre tratte. Il rischio di mancanza di "spazio" è troppo alto per essere ignorato. E non si può ragionare al risparmio ancora una volta, soprattutto non per fare piacere a chicchessia.Luca AnnunziataRe: sempre troppo tardi
Io non dico, e non lo dice manco il governo in questo caso, che esista solo la fibra. Dico che qualunque ragionamento che inizi con "lasciamo perdere quello e buttiamoci su altro" non è funzionale allo scopo. Non credo che il backhauling si possa fare in RF. Non sulle dorsali e neppure su alcune altre tratte. Il rischio di mancanza di "spazio" è troppo alto per essere ignorato. E non si può ragionare al risparmio ancora una volta, soprattutto non per fare piacere a chicchessia.Luca Annunziata1% 99%
Se l'1% del tempo speso (in Italia e in Europa) a fare convegni, incontri, seminari ecc, l'avessero usato per fare qualcosa di concreto, ora la banda larga sarebbe ovunque. Ma ovviamente burocrati, politici e markettari vivono del nulla a differenza dei tecnici.EspritFarla adesso....
a questa finta velocità-emergenza serve solo a realizzare dall'operazione la loro "mancetta" politica come con la TAV.Ormai l'Italia il treno dell'informatizzazione in prima linea l'ha perso da 10 anni. Ai nostri politici non interessa nulla della consapevolezza tecnologica del proprio popolo ma anzi interessa il contrario. Con Mediaset e il suo analfabetismo culturale c'hanno educato e plasmato 2 generazioni e mezzo.Siamo in una recessione economica devastante. Realizzare questa rete con queste modalità adesso...significa solo fare un'autostrada per un traffico inesistente. Ma questi politici..senza la "mancetta" non ci sanno vivere....massoRe: Farla adesso....
> Siamo in una recessione economica devastante.> Realizzare questa rete con queste modalità> adesso...significa solo fare un'autostrada per un> traffico inesistente. In effetti l'ho pensato anche io. Magari non proprio inesistente, la richiesta di banda larga da parte dei cittadini è reale, ma insufficiente a ripagare le spese. La politica, ahimè, si nutre da sempre di promesse che fanno fino e non impegnano. E questa appartiene alla categoria: se ho ben capito l'idea è di appaltare tutto ai privati, lo Stato si occupa solo di oliare gli ingranaggi e fornire tutti i permessi.LeguleioRe: Farla adesso....
In italia internet non è lento, semplicemente paghiamo tanto.Ah, in italia siamo equalmente ignoranti tecnologicamente parlando come all'estero.JoshthemajorRe: Farla adesso....
> Ormai l'Italia il treno dell'informatizzazione in> prima linea l'ha perso da 10 anni. non è vero la gente usa facebook benissimo e ad altro sono meno interessati> Siamo in una recessione economica devastante.questo non dipende tanto dalel reti ma dal fatto che in gran parte vendiamo prodotti poco innovativi e clonabiliLolloInternet ...
...tante favole italiane...BSDFan...
Con tutti i problemi che ci sono il governo non dovrebbe occuparsi di queste cialtronate, la banda larga è utile solo agli scarriconi! @^Pianeta VideoRe: ...
RICAVI MANCATI Eppure lanalfabetismo digitale sommato alla banda che manca costa al nostro paese tra l1,5 e il 3% del Pil che potrebbe essere recuperato, ad esempio, con ladozione di servizi di videocomunicazione avanzati che creano realtà aumentata ovvero una realtà virtuale e tridimensionale applicata dalla chirurgia robotica alla geolocalizzazione e semplificano sia il proXXXXX produttivo sia quello di apprendimento, riducendo anche la necessità della presenza fisica. E poi il cloud computing, ovvero il trasferimento dei dati su dispositivi remoti che rende le prestazioni flessibili e veloci. Senza contare che entro il 2015 il settore Ict darà lavoro in Europa a oltre 700mila persone. Numeri promettenti che delineano un panorama di business e occupazione importante sul quale, però, lItalia non ha ancora deciso di realizzare un efficace piano di sviluppo. Secondo Confindustria digitale nei prossimi 3 anni, ad esempio, il contributo della Internet economy al Pil passerà in Italia dal 2,1 al 3,5 % e nei paesi dellUnione europea limpatto sarà ancor maggiore, con un aumento dal 3,5 al 5,7%. Inoltre per il suo presidente Stefano Parisi, solo il 4% delle imprese italiane effettua vendite direttamente on-line. Anche se, aggiunge, le stime indicano che in questi tre anni di crisi le aziende italiane che hanno puntato sul web sono cresciute in termini di fatturato mediamente del 5,7% in più rispetto alle imprese che sono rimaste off-line. Stime che possono incidere sensibilmente sui bilanci aziendali. Confindustria digitale infatti ha calcolato che se tutte le imprese italiane aumentassero solo dell1% il loro fatturato attraverso le vendite on-line verso lestero, le nostre esportazioni totali aumenterebbero dell8% pareggiando il saldo import-export di beni e servizi. Ragione che li ha spinti a proporre una detassazione parziale dei ricavi delle piccole imprese da e-commerce internazionale e una semplificazione delle procedure per gli acquisti online delle Pmi. Ma i guadagni non riguardano soltanto il comparto industriale: Un uso intensivo di internet può portare risparmi di più di 2mila euro a famiglia, dai servizi offerti dal web allhome banking che, secondo uno studio pubblicato a marzo della Bcg (Boston Consulting Group) in Francia, Germania e Regno Unito aumentano a 4500 euro per famiglia. Importante anche lentità del risparmio sulla spesa pubblica, dove il completo switch off digitale delle pratiche amministrative e dellacquisto di beni e servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni porterebbe risparmi per 13 miliardi di euro di spesa corrente allanno.Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/06/litalia-della-banda-pil-mancato-richieste-delleuropa-e-italiani-poco-digitali/295655/Sil3ntRe: ...
> Fonte:> http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/06/litaliaVorrei far notare ai lettori che questa analisi economica è opera esclusiva di Elenonora Bianchini, laureata in Lingue a Bologna con una tesi su "I Simpson e l'entropia televisiva".LeguleioL' importante...
... è che non si trasformi nell' ennesimo investimento di denaro pubblico (12 miliardi ?) fatto per creare qualcosa che poi verrà regalato/svenduto ai soliti "amichetti" senza alcun vero vantaggio per i cittadini che hanno di fatto pagato quella cifra.Non sarebbe meglio, a questo punto, se quei soldi veramente ci sono e non sono la solita favoletta stile Junker (350 mld di investimenti che in realtà sono 15 sperando che i privati mettano mano al resto seguendo il loro esempio), allora non sarebbe meglio prendere in mano la situazione e creare (di nuovo) una rete pubblica e neutrale da affittare (guadagnandoci pure) agli operatori di turno? Se bisogna proprio buttarli i soldi almeno lo si fa a vantaggio della collettività e non di raccomandati e .... finite voi la frase.M.R.Re: L' importante...
- Scritto da: M.R.> ... è che non si trasformi nell' ennesimo> investimento di denaro pubblico (12 miliardi ?)> fatto per creare qualcosa che poi verrà> regalato/svenduto ai soliti "amichetti" Quoto in pieno. In italia siamo ormai abituati a pagare collettivamente qualcosa che viene regalato ad un privato molto "speciale".> non sarebbe meglio prendere in mano la situazione> e creare (di nuovo) una rete pubblica e neutrale> da affittare (guadagnandoci pure) agli operatoriPurtroppo anche questa soluzione ha creato pachidermici carrozzoni dove paracadutare i predestinati sulle poltrone preparate ad hoc. Non saprei proprio.bradipaoTiscar conosce bene l'argomento!
Conosco benissimo Raffaele Tiscar, essendo stato in passato uno dei Suoi collaboratori: posso garantire che in tema di Banda Larga parla con cognizione di causa, avendone affrontato lo sviluppo in Regione Lombardia. La realizzazioni di svariate reti (di proprietà pubblica), mediante l'utilizzo quasi esclusivo di risorse finanziarie comunitarie, ne è testimonianza. Ha consentito che fossero emanati Bandi trasparenti "senza paletti e senza etichette" e non c'è da dubitare sulla Sua onestà personale e intellettuale (dubito fortemente che negli ultimi otto anni possa essere diventato un "mariuolo"). In bocca al lupo, Raffaele!!Paolo Denaro... sempre criticare
In Italia abbiamo tutti i difetit del mondo e tutti insieme. Non c'è la rete ultralarga? e tutti a criticare il governo perchè non c'è la rete. Si fa la rete ultralarga? e tutti a criticare perchè si fa la rete che ormai non serve ed è ilsolito regalo ai soliti noti. è così per tutte le cose ..... prima di parlare asicuriamoci che il cervello sia collegato!Lap8349Re: ... sempre criticare
> In Italia abbiamo tutti i difetit del mondo e> tutti insieme. Non c'è la rete ultralarga? e> tutti a criticare il governo perchè non c'è la> rete. Be', critiche meritate direi.> Si fa la rete ultralarga? e tutti a> criticare perchè si fa la rete che ormai non> serve ed è ilsolito regalo ai soliti noti. Più che altro, visti i precedenti, si va per analogia: i soldi ai soliti noti arriveranno abbondanti, garantito al limone; e in più i cittadini potrebbero non avere la banda larga anche così, esattamente come col portale Italia.it il mondo non ha avito un sito di acXXXXX al turismo italiano. E sì che di soldi ne hanno investiti.LeguleioBanda larga
Intanto io debbo lasciare Telecom, perchè col doppino, è grasso che cola se vado a 1 Mega. Debbo provare col ponte radio; sennò col satellite...alcesteRe: Banda larga
- Scritto da: alceste> Intanto io debbo lasciare Telecom, perchè col> doppino, è grasso che cola se vado a 1 Mega.> Debbo provare col ponte radio; sennò col> satellite...eh io pure col satellite.ste merde.che poi il satellite flat te lo sognisciur ginettoAll'italiana
Speriamo che il proprietario dei beni sia lo stato ( non come telecom e enel) e i servizi privati, cioè alla libera concorrenza.ToskanGaglioffi
E larga la banda e stretta la via, dite la vostra che ho detto la mia.Il governo vuole "fortemente"...BuffoniObispoRe: Gaglioffi
- Scritto da: Obispo> E larga la banda e stretta la via, dite la vostra> che ho detto la> mia.> Il governo vuole "fortemente"...> Buffonie "ad ogni <b> <u> COSTO </u> </b> "TrolloneSVELATO IL VERO VOLTO DI LEGULEIO
http://goo.gl/KOtSes...Uccelli
Certo che il nostro attivissimo ministro non sa più che fare per farsi pubblicità.La sua etica è così degradata che non gli importa nulla di fare promesse che non può mantenere.Un vero politico italiano, non c'è che dire.E seguito da veri allocchi italiani.Philcoalessandria
buongiorno, avete bisogno di un credito rapido, per regolare i vostri debiti, percomperare un'automobile o per finanziare qualsiasi altro progetto.contattato io senza esitare.sarei onorato di aiutarli con un prestito con un tasso d'interesse abbastanza bassoed adatto per tutti.Contatta se avete bisogno di un prestito urgente.Faccio prestiti che vanno di 1500 a 250000 Posta elettronica: simonagutu18@gmail.comcordialmentesimonaAll'italiana
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- Scritto da: simona> buongiorno, avete bisogno di un credito rapido,> per regolare i vostri debiti,No.PassanteGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 5 dic 2014Ti potrebbe interessare