I .com rimangono a VeriSign

I .com rimangono a VeriSign

Fino al 2012: questo il prezzo pagato da ICANN per indurre il gigante americano a ritirare la denuncia antitrust che aveva presentato contro la stessa ICANN. In ballo c'è un monte di denaro
Fino al 2012: questo il prezzo pagato da ICANN per indurre il gigante americano a ritirare la denuncia antitrust che aveva presentato contro la stessa ICANN. In ballo c'è un monte di denaro


San Francisco (USA) – VeriSign ha portato a casa un importante risultato: ICANN , l’organismo che supervisiona il sistema dei domini, ha infatti accettato di affidare all’azienda la gestione dei domini internet più noti ed utilizzati, i.com, fino a tutto il 2012. Senza questo “rinnovo” l’attuale contratto di gestione sarebbe scaduto nel 2007.

L’accordo non arriva senza un prezzo: VeriSign ha infatti dovuto accettare di ritirare la denuncia antitrust che aveva scagliato contro ICANN, sostenendo che quest’ultima aveva agito limitando abusivamente il mercato della stessa VeriSign. Una querelle nata dalla disputa attorno al servizio SiteFinder che era costato molte critiche a VeriSign prima che venisse ritirato proprio su richiesta dell’ICANN, un sistemino che portava enormi quantità di traffico internet sui server dell’azienda.

“Si tratta – ha dichiarato uno dei massimi funzionari del colosso americano, Marc McLaughlin – di un fatto che consente a VeriSign e ICANN di ripartire da zero con le loro relazioni e permette a tutti di concentrarsi sulle cose che contano, come la sicurezza, la stabilità e la globalizzazione di Internet”. Va detto che VeriSign guadagna almeno 6 dollari l’anno per ciascuno dei domini.com che vengono registrati,e oggi quelli registrati sono circa 35 milioni.

Secondo gli osservatori l’accordo non arriva a caso in questo momento: ICANN è sotto il tiro incrociato di molti paesi in sede ONU, in particolare Cina ed Iran, che vorrebbero che le funzioni di supervisione dell’ICANN venissero trasferite ad una agenzia ONU, una tesi respinta con forza dall’amministrazione Bush, da cui oggi, di fatto, dipende “l’internazionale” ICANN.

Paul Twomey, presidente di ICANN, ha sostenuto che l’intesa ora raggiunta dimostra come i problemi che possono sorgere all’interno della gestione dei domini possono essere risolti dentro ICANN, senza bisogno di ricorrere ad altre sedi. Da parte sua VeriSign ha fatto sapere di non avere intenzione di riattivare il servizio SiteFinder…

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Pubblicato il
26 ott 2005
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