I nuovi satelliti Darpa sono droni

I nuovi satelliti Darpa sono droni

Un progetto universitario per un nuovo tipo di satellite ha catturato l'attenzione sia della NASA che dell'agenzia speciale del Pentagono. I prototipi sono già sotto test. Ecco perché
Un progetto universitario per un nuovo tipo di satellite ha catturato l'attenzione sia della NASA che dell'agenzia speciale del Pentagono. I prototipi sono già sotto test. Ecco perché

Washington (USA) – Defense Advanced Research Projects Agency , il celebre braccio scientifico del Pentagono, sta sviluppando in collaborazione con NASA una nuova tipologia di satellite basato su un’idea di David Miller, direttore del Lab dei sistemi spaziali del MIT , e dei suoi studenti.

I nuovi satelliti non saranno mostri geostazionari ma piccoli “droni” delle dimensioni di una palla da bowling, capaci di muoversi sia in formazione che da soli, e di eseguire facilmente svariate operazioni grazie alla moltitudine di sensori e ai propri sistemi informatici.

Secondo lo stesso Miller questi piccoli droni saranno estremamente utili per facilitare la costruzione nello spazio di grandi strutture, oggetti come il grande telescopio Hubble , cui è stato recentemente riparato l’ennesimo guasto .

Miller ha voluto sottolineare di essersi ispirato, per il progetto del mini-satellite, al primo episodio della saga di Star Wars , quando il protagonista, Luke Skywalker, ha a che fare proprio con un mini-satellite con cui si esercita nell’uso della propria spada laser.

Il progetto è già in fase avanzata: lo Shuttle Discovery nei giorni scorsi ha trasportato due di questi satelliti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale . A dicembre dovrebbe arrivare il terzo. Tuttavia si tratta di un test, non di una vera e propria messa in orbita. In precedenza questi prototipi avevano volato ad un altitudine di 15mila piedi su un KC-135, velivolo speciale della NASA, per consentire ai ricercatori di testare il loro comportamento in assenza di gravità.

Il sitema di satelliti, una volta posizionato in orbita, contribuirà anche a monitorare al meglio ciò che accade sulla superficie della Terra, pianeta ormai “ipercontrollato”. Basti pensare che, oltre ai satelliti con finalità metereologiche, potenti mezzi spia si trovano “a bordo” di una costellazione di quasi 100 satelliti militari, pressoché tutti in mano agli Stati Uniti.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il 13 lug 2006
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