I robot dovranno seguire un Codice Etico

I robot dovranno seguire un Codice Etico

Un team internazionale di ricercatori pensa a regole di convivenza per gli automi di domani, oltre le leggi asimoviane. Per evitare tensioni tra umani e macchine di domani. Al centro i robot del sesso e i robopolice
Un team internazionale di ricercatori pensa a regole di convivenza per gli automi di domani, oltre le leggi asimoviane. Per evitare tensioni tra umani e macchine di domani. Al centro i robot del sesso e i robopolice

I confini tra il dominio dei robot e quello degli esseri umani, in futuro, potrebbero essere estremamente sottili e fragili. Per questo motivo, si legge sul The Times , un gruppo internazionale di scienziati sta lavorando ad un codice di leggi etiche per regolare il comportamento dei robot del futuro.

Non si tratta di un semplice aggiornamento delle famose Tre Leggi di Asimov sulla robotica, ma di un vero e proprio progetto d’ampio spettro che coinvolgerà esponenti dell’industria e ricercatori.

“Abbiamo due priorità”, dice Gianmarco Verruggio, ricercatore del CNR e direttore del RobotLab di Genova: “Tenere conto dell’approccio etico dei costruttori di robot e contemporaneamente studiare l’etica per le intelligenze artificiali”. La questione della roboetica , secondo gli esperti, si articola in cinque nodi fondamentali: sicurezza operativa, sicurezza hardware, privacy, tracciabilità, identificabilità.

Ecco i “due codici” a confronto:

Raccomandazioni roboetiche
– Controllo da parte degli umani
– Sistema di sicurezza per evitare usi illegali dei robot
– Tracciabilità delle attività dei robot
– Codice univoco d’identificazione per ciascun robot

Le Tre Leggi di Asimov
– Un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
– Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
– Un robot deve proteggere la propria esistenza, purchè questa autodifesa non contrasti con la Prima e la Seconda Legge.

L'ambiguo automa del celebre film Il trait d’union tra questi temi è ovviamente il grado di controllo che gli umani potranno esercitare sulle macchine (nella foto “Robby”, da Il Pianeta Proibito ). Per Verruggio, i produttori di robot dovranno fare in modo che le azioni delle macchine possano essere sempre sotto il controllo degli esseri umani : “I robot avranno un grado d’intelligenza elevatissimo”, dice Verruggio, “ma non vorrei che diventassero intelligenze aliene – mi piacerebbe che gli esseri umani avessero sempre la priorità su di loro”.

Ovviamente il problema del nuovo “codice di leggi” che i ricercatori stanno progettando non si riduce al lato meramente tecnico della vicenda. Come è emerso dall’ultimo simposio organizzato da Euron , European Robotics Research Network , ci sono eventualità e comportamenti possibili che necessitano di norme e regole condivise.

“Sicurezza e sesso sono le grandi questioni di oggi”, ha detto Henrik Christensen, membro di Euron. Cosa succede se un robot diventa sessualmente attraente? Cosa succede se le persone inizieranno ad acquistare robot antropomorfi soltanto per puro piacere carnale? Quale autorità e quali ruoli vanno dati ai robot del futuro impiegati nei servizi pubblici, come ad esempio il mantenimento dell’ordine?

“Per esempio”, dice Ronal Arkin del GaTech , “bisogna valutare cosa potrebbe accadere se i robot fossero responsabilizzati con mansioni di controllo delle folle ed abilitati, ad esempio, a reprimere con la violenza una rivolta di massa”. Scenari di questo tipo pongono interrogativi decisamente inquietanti.

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Pubblicato il
20 giu 2006
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