Calcio e VAR: l'intelligenza artificiale per fischiare il fuorigioco

L'IA nel calcio: aiuterà il VAR sul fuorigioco

La FIFA valuta la possibilità di ricorrere all'intelligenza artificiale per aiutare gli arbitri chiamati al VAR nella valutazione del fuorigioco.
L'IA nel calcio: aiuterà il VAR sul fuorigioco
La FIFA valuta la possibilità di ricorrere all'intelligenza artificiale per aiutare gli arbitri chiamati al VAR nella valutazione del fuorigioco.

Trascorso ormai qualche anno dal debutto della tecnologia, possiamo affermare con certezza che l’implementazione del VAR (o della VAR?) sul terreno di gioco non è di per sé sufficiente a evitare le polemiche post-partita e le moviole da Bar Sport del lunedì. Dalla FIFA giunge una proposta per renderlo ancora più efficace e preciso, in particolare per quanto concerne la valutazione del fuorigioco, ricorrendo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Il VAR in salsa IA per i dubbi sugli offside

Se fino ad oggi all’arbitro e ai suoi assistenti è stata attribuita la responsabilità di selezionare la migliore inquadratura per valutare se un’azione è da valutare come offside o meno, in futuro potranno farlo gli algoritmi. Sarà possibile grazie a ciò che viene definito limb tracking, un sistema in grado di stabilire in ogni istante l’esatta posizione degli arti di un atleta, attraverso una mappatura che considera dai 15 ai 20 punti per ognuno. È lo stesso principio impiegato, ad esempio, per disegnare le heatmap che mostrano i movimenti di un calciatore durante l’arco della partita.

VAR e fuorigioco millimetrico: impossibile da vedere a velocità reale

Misurando la distanza tra il più avanzato di questi punti e la linea di fondo al momento del passaggio (magari incrociando l’informazione con quelle fornite da sensori interni al pallone) è possibile stabilire con precisione millimetrica se un attaccante è più avanti rispetto al difensore, intervenendo così per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio anche nelle situazioni più incerte. Con buona pace dei guardalinee per i quali a velocità reale sarebbe impossibile identificare il fuorigioco e alzare la bandierina.

Servirà tempo, come per l’occhio di falco

Se rivoluzione sarà, non accadrà però a breve. Non ci si aspetti di vedere l’IA in azione già al prossimo europeo. Poche speranze anche per i mondiali del Qatar. Servirà prima un perfezionamento degli algoritmi, poi una approfondita fase di test coinvolgendo soggetti terzi in modo da certificarne l’affidabilità. Le sperimentazioni condotte nei mesi scorsi in occasione della Coppa del Mondo per Club hanno comunque restituito esiti incoraggianti.

La VAR room di uno stadio

Secondo la FIFA, per la Goal-Line Technology sono serviti un paio d’anni. Oggi è implementata negli stadi di tutti i principali campionati del globo, pronta a intervenire in tempo reale per togliere ogni dubbio in caso di gol fantasma. Potrebbe essere necessaria un’attesa simile anche per l’intelligenza artificiale in grado di stabilire una posizione di fuorigioco.

Il suo debutto potrebbe contribuire a risolvere due problemi: ridurre almeno in parte frequenza e durata delle interruzioni che oggi si verificano ogni volta che un arbitro decide di ricorrere al VAR (talvolta anche da diversi minuti) e togliere di mezzo ogni possibile errata interpretazione delle immagini scelte per valutare l’offside. Un argomento in meno per i moviolisti del Bar Sport.

Fonte: Forbes
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Pubblicato il
11 feb 2020
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