IBM: Linux è pronto a tutto

IBM: Linux è pronto a tutto

Linux moribondo? Giammai. IBM risponde alle frecciate di Microsoft sul business legato all'open source rilanciando la sua sfida: Linux come sistema operativo per i server hi-end. Ma la revolution potrebbe dover attendere
Linux moribondo? Giammai. IBM risponde alle frecciate di Microsoft sul business legato all'open source rilanciando la sua sfida: Linux come sistema operativo per i server hi-end. Ma la revolution potrebbe dover attendere


New York (USA) – “Linux è pronto per il vero business” ha affermato il CEO di IBM, Sam Palmisano, durante il recente LinuxWorld. Una risposta alle tante frecce avvelenate che Doug Miller, manager Microsoft, la scorsa settimana aveva scoccato verso il mondo Linux e open source.

IBM, che invece in Linux sembra crederci eccome, e che ha già investito su questo sistema operativo 1 miliardo e 300 milioni di dollari, vuole ipotecare una solida leadership nel nuovo business che l’open source ha saputo inventare. “Noi confidiamo nel vantaggio di chi muove per primo”, ha affermato Palmisano: una piccola frecciatina a Sun che, nonostante con il suo sistema operativo Solaris abbia conquistato una solida posizione sul mercato dei server di fascia alta, sembra ancora molto incerta sulle strategie da adottare con Linux.

Palmisano sembra poi voler sottolineare come la sua azienda abbia imparato dagli errori passati: “Siamo arrivati tardi sul client-server, siamo arrivati tardi su Internet, ma non siamo arrivati tardi su Linux”. IBM infatti ha già iniziato una serie di importanti azioni per spingere Linux sulla fascia dei server hi-end e dei mainframe, la più importante delle quali è quella dell’introduzione della nuova linea di sistemi “eServer” già pronti per Linux.

Dunque la visione di IBM sul futuro di Linux appare ben diversa da quella di Microsoft, ma gli analisti avvertono: se rivoluzione sarà, richiederà ancora del tempo. Nel mercato dei server di fascia alta Linux in questo momento sembra coprire una quota pari a poco più dell’1%, complice anche il grosso ritardo accumulato dal kernel 2.4.

Quella di IBM è senz’altro una sfida ambiziosa, e chissà che un giorno non le possa regalare quella rivincita da tempo agognata con Microsoft.

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Pubblicato il
6 feb 2001
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