IBM presenta la nuova generazione di supercomputer

IBM presenta la nuova generazione di supercomputer

I nuovi giganti che verranno impiegati in sistemi di calcolo complessi sono stati presentati al Sc05 di San Francisco
I nuovi giganti che verranno impiegati in sistemi di calcolo complessi sono stati presentati al Sc05 di San Francisco


San Francisco (USA) ? IBM ha presentato, durante il Supercomputing 2005 , il nuovo supercomputer p5-575 basato su processore dual-core POWER5+ , che usa lo stesso cluster ultra sottile dell’oramai famoso POWER5 p5-575.

“Con l’introduzione del processore con tecnologia POWER5+, e con la nuova memoria avanzata del p5-575, noi arricchiamo oggi la comunità dei supercomputer con una macchina che ci porta su di un nuovo livello di performance” ha affermato Karl Freund, vice presidente di IBM pSeries. “Gli ingegneri IBM hanno lavorato per portare molte novità al p5-575 che combinano l’alta velocità con un miglior uso della memoria per assicurare prestazione velocistiche maggiori”.

Tra le varie novità vi è l’utilizzo della nuova tecnologia ultra-dense packaging che fornisce una connessione ad alta velocità tra le RAM DDR2 e i processori POWER5+. Questi nuovi sviluppi hanno quasi raddoppiato la bandwidth (banda passante) del sistema. Inoltre, i nuovi modelli saranno disponibili con processori POWER5+ da 1,9 GHz e 2,2 GHz, supporteranno il sistema operativo Unix-based AIX 5L versione 5.2 e 5.3 e i sistemi Linux.

Introdotto in ottobre, il POWER5+ è considerato uno dei più prestanti sistemi IBM. Basato su di un’architettura di tipo “server in a chip”, contiene al suo interno 2 processori, un’ampia bandwdith di sistema, una grande quantità di memoria cache, 36 MB di memoria di terzo livello dedicata per ogni singolo core, un’interfaccia di input e output.

Disponibili entro i primi mesi del prossimo anno, i supercomputer di IBM POWER5+ p5-575 da 8 o 16 processori, saranno forniti con sistema operativo Suse Linux Enterprise Server 9 e Red Hat Enterprise Linux AS 4 . Anche i nuovi sistemi saranno dotati del software di virtualizzazione di Big Blue, capace di far girare su di una stessa macchina più sistemi operativi, ognuno dotato di partizione autonoma.

Dario Panzeri

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Pubblicato il
16 nov 2005
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