IBM svela nuovi hard disk fatati

IBM svela nuovi hard disk fatati

Big Blue ha utilizzato un po' della sua polvere magica per il nuovo Deskstar da 120 GB. L'obiettivo resta il raggiungimento dei 400 GB entro il 2003
Big Blue ha utilizzato un po' della sua polvere magica per il nuovo Deskstar da 120 GB. L'obiettivo resta il raggiungimento dei 400 GB entro il 2003


Armonk (USA) – Per i suoi nuovi modelli di hard disk, fra cui un Deskstar da 120 GB, IBM si è avvalsa di un po’ della sua polvere “magica”, battezzata “pixie dust”.

Conosciuta con il nome tecnico di antiferromagnetically coupled (AFC), la tecnologia “pixie dust” consiste, come si spiegò nell’ annuncio di maggio , in una pellicola in rutenio – un metallo prezioso simile al platino – che ha la caratteristica di stabilizzare i campi magnetici e consentire l’incremento della densità di memorizzazione dei dati sul piatto di un hard disk.

IBM spera, grazie alla sua tecnologia, di raggiungere per prima il traguardo dei 400 GB, ma alcune fra le sue principali avversarie, Maxtor , Seagate e Fujitsu in testa, durante l’anno hanno a loro volta rivelato i propri assi nella manica per riuscire a produrre hard disk di capacità sempre maggiore a prezzi competitivi e contenenti un esiguo numero di piatti.

IBM si aspetta di raggiungere presto densità di memorizzazione di 100 Gbit per pollice quadrato – contro gli attuali 20-30 Gbit – e, entro il 2003, portare le capacità degli hard disk a 400 GB nel settore desktop, a 200 GB in quello dei notebook e 6 GB in quello dei dispositivi mobile (Microdrive).

Pochi giorni fa Canon ha invece annunciato lo sviluppo di un nuovo materiale con cui si è detta in grado di portare la densità di memorizzazione a 500 Gbit per pollice quadrato entro cinque anni.

Dopo aver introdotto la tecnologia pixie dust nella famiglia di hard disk per notebook Travelstar, che si è arricchita di due modelli a 60 e 40 GB, Big Blue ne ha ora esteso l’utilizzo ai drive Deskstar, che con il nuovo modello 120GPX hanno raggiunto la capacità di 120 GB.

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Pubblicato il
8 nov 2001
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