Il chip neurosinaptico di IBM

Il chip neurosinaptico di IBM

Il colosso statunitense procede sulla strada del computing cognitivo con un nuovo chip "neurosinaptico", una CPU costruita con il silicio ma pensata per simulare il comportamento dei neuroni del cervello
Il colosso statunitense procede sulla strada del computing cognitivo con un nuovo chip "neurosinaptico", una CPU costruita con il silicio ma pensata per simulare il comportamento dei neuroni del cervello

Il nuovo processore cognitivo di IBM si chiama TrueNorth, utilizza una logica di calcolo completamente diversa da quelle delle tradizionali CPU anche se è stato costruito a partire dallo stesso materiale di base, e cioè il silicio.

TrueNorth è parte integrante del progetto SyNAPSE (Systems of Neuromorphic Adaptive Plastic Scalable Electronics), la ricerca di Big Blue che ha l’ambizioso obiettivo di simulare in digitale il funzionamento dei neuroni alla base di un cervello pensante.

Il processore TrueNorth è appunto composto da una rete di 4.096 core neurosinaptici indipendenti, dove ogni core include elementi dedicati al calcolo, alla memoria e alla comunicazione con gli altri core della rete-CPU. Tutti i core lavorano in parallelo, e IBM ha utilizzato 16 CPU TrueNorth per realizzare un supercomputer.

I core di TrueNorth sono in grado di riconoscere forme ed elementi caratteristici alla stessa maniera dei neuroni di un cervello, dice IBM, e in termini di complessità il chip ha a disposizione un milione di neuroni digitali contro i 100 miliardi di un cervello umano.

TrueNorth sarebbe in sostanza dotato del livello di intelligenza di un’ape da miele, con una capacità di calcolo che Big Blue stima in 46 miliardi di SOPS, o operazioni sinaptiche al secondo per Watt. Il progetto SyNAPSE vuole infatti realizzare un cervello digitale in grado di funzionare con un alto livello di efficienza energetica.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
8 ago 2014
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