Il copyright salta anche sullo streaming

Il copyright salta anche sullo streaming

RadioActive Tuner registra quanto si ascolta su Web via streaming e consente di individuare nel Web i brani musicali in streaming di interesse. Un altro colpo basso alle protezioni anti-pirateria
RadioActive Tuner registra quanto si ascolta su Web via streaming e consente di individuare nel Web i brani musicali in streaming di interesse. Un altro colpo basso alle protezioni anti-pirateria


Santa Cruz (USA) – Un altro colpo basso alle protezioni anti-pirateria sulla musica distribuita online arriva come un missile dalla Audio Mill , azienda californiana che sta per lanciare un sistema che consente di individuare gli streaming audio di interesse e di registrarli mentre si ascoltano.

RadioActive Tuner, in uscita nei prossimi giorni, è un softwarino che consente all’utente Internet di individuare le radio Internet che trasmettono la musica degli artisti preferiti. Una volta individuati gli streaming di interesse, cioè i brani che vengono diffusi in modalità di “solo ascolto” in modo tale da non consentirne la copia, il Tuner è in grado di scaricarle su computer.

In sé non è un’assoluta novità, ma il sistema può essere facilmente adottato da qualsiasi utente e questo lo rende simile a un registratore digitale che finirà senz’altro all’esame dei discografici che stanno perseguendo tutte le iniziative online pensate per la fruizione “libera” di musica.

Secondo il CEO di Audio Mill, Bill Putnam, il cuore del sistema è la possibilità per l’utente di ricercare i brani preferiti nella quantità infinita di musica distribuita online via streaming dalle radio Internet. “Siamo – ha spiegato – un motore di ricerca per lo streaming”.

Putnam sostiene che il suo Tuner non farà nulla di diverso da quello che già hanno fatto per decenni videoregistratori o registratori di musicassette, capaci di “catturare” i contenuti inviati “in streaming” sui media tradizionali come TV e radio. E sottolinea: “da qualche parte in Rete c’è sempre qualcosa che viene trasmesso e che ti piace ascoltare”.

La registrazione dello streaming Putnam la chiama “personal recording” e sostiene che è qualcosa di molto diverso dallo scambio-file tipico di network come Gnutella: “Il personal recording è più come inserire una videocassetta per registrare il proprio show preferito e vederselo più tardi. Il file-sharing invece sarebbe come prendere lo show, registrarlo, collegarlo ad un altro videoregistratore, farne migliaia di copie e distribuirlo”.

Per assicurarsi che il personal recording sia effettivamente “personal”, Putnam ha spiegato che nel Tuner è inserita una chiave di cifratura che impedisce il trasferimento dei pezzi scaricati a computer diversi da quello che ha scaricato il brano.

Quanto ci vorrà perché online venga diffuso un cracketto ad hoc?

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Pubblicato il
13 mar 2001
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