Il giornale di domani

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di Alessandro Bottoni - 14 gennaio 2011, la proposta sulla pirateria giunge in Parlamento. La notizia apparirà su Punto Informatico
di Alessandro Bottoni - 14 gennaio 2011, la proposta sulla pirateria giunge in Parlamento. La notizia apparirà su Punto Informatico

Mia moglie Silvana si occupa professionalmente di risonanza magnetica (NMR). Come probabilmente sapete, l’NMR è la tecnica che si trova alla base dell’ informatica quantistica e dei quantum computer . Durante le vacanze di Natale appena trascorse non abbiamo potuto andare in vacanza (i nostri premi di produzione sono stati trasferiti ai manager di alto livello delle aziende per cui lavoriamo, in forte crisi di liquidità a causa delle spese per i regali) così, per non morire di noia, ci siamo divertiti ad investigare alcune applicazioni poco ortodosse dell’NMR. Ho smontato i magneti da un vecchio CRT da 19″, abbiamo sistemato al suo interno una vial da NMR contenente il giusto tipo di molecola (un “calculatore quantistico molecolare” a 7 bit) e ci siamo divertiti a sperimentare.

Come probabilmente non sapete, si ritiene che i quantum computer possano svolgere più di una singola operazione logica per ogni ciclo macchina facendo appello alle dimensioni adiacenti alla nostra. Sì, avete letto bene, stiamo parlando proprio di “universi paralleli”. Il quantum computing ha a che fare con concetti di questo tipo. Silvana ed io siamo convinti che, proprio per questa ragione, i quantum computer possano essere usati, oltre che per effettuare calcoli, anche per comunicare con questi universi paralleli. Tra il primo dell’anno e l’epifania abbiamo assemblato un nuovo tipo di “esperimento” e siamo finalmente riusciti ad entrare in contatto con uno di questi universi.

Ovviamente, la prima cosa che abbiamo fatto è stata collegarci a Punto Informatico per vedere com’è il mondo dell’informatica italiana in quell’universo. Quello che abbiamo scoperto è visibile in un articolo che abbiamo preso dalla edizione (locale a quell’universo) di Punto Informatico e che pubblichiamo qui di seguito. Come potete vedere, la data è del 2011, cioè tra circa due anni. Non sappiamo se questo debba significare che l’articolo proviene realmente dal futuro. Non sappiamo nemmeno se si debba pensare che questo articolo abbia un qualunque legame con il nostro universo. Comunque lo riportiamo qui di seguito, così come l’abbiamo trovato, sperando di fare cosa gradita.

– Articolo apparso su Punto Informatico Venerdì 14 Gennaio 2011 a firma Gabriele Niola –
La proposta Masi sulla pirateria arriva in parlamento

Roma, 14 gennaio 2011 – Dopo circa due anni di lavoro la proposta di riforma di legge sul diritto d’autore sviluppata dal comitato presieduto da Mauro Masi è finalmente giunta in parlamento. La notizia è stata salutata in modo entusiastico dalla maggioranza e dal governo. “Finalmente sarà possibile costringere questi portoghesi a pagare per i servizi ed i prodotti di cui godono abusivamente. Era ora di finirla con l’assurda tolleranza dei governi precedenti!” – ha dichiarato il Presidente del Consiglio. Anche il presidente di SIAE ha avuto parole di apprezzamento per il testo della proposta: “Finalmente avremo a disposizione gli strumenti necessari per combattere un fenomeno che è stato la vergogna del nostro paese a livello europeo e mondiale per decenni.” Negativa invece l’accoglienza da parte delle opposizioni. Secondo Antonio di Pietro, dell’Italia dei Valori, “questa proposta di legge è un vero attentato ai diritti dei cittadini, alla democrazia ed alla giustizia. Faremo una opposizione feroce in parlamento per impedire che venga tradotta in legge.” Beppe Grillo, Presidente di Resistenza Umana, ha dichiarato: “Il testo della proposta contiene degli inaccettabili elementi di comicità. Sono costretto a ricordare ai membri della commissione, alla maggioranza ed al governo che la satira è compito dei comici, non dei politici. Ognuno faccia il suo lavoro.” La critica più pesante arriva però da Walter Veltroni, della “Federazione delle Cooperative per l’Unione di Ciò che Resta di Quello che Un Tempo Era e che Oggi Non è Più ma Domani Sarà Ancora” (FCUCRQTEONP). Secondo Veltroni: “Potrebbe essere una cosa negativa. O potrebbe essere una cosa positiva. Dobbiamo ancora decidere.”

Il testo di legge è complesso e molti studiosi non sono ancora stati in grado di analizzarlo nel dettaglio, tuttavia alcuni elementi hanno già catturato l’attenzione degli osservatori. Tra questi, c’è la lunga serie di nuovi obblighi per i cittadini e per gli operatori del settore. La proposta prevede che al momento della nascita ogni nuovo cittadino italiano si veda assegnare un indirizzo IP statico (IPv6IT, la versione italiana di IPv6), un indirizzo di posta elettronica, una apposita Smart Card per l’accesso ad Internet, un apposito lettore MP3 “blindato” da appositi sistemi DRM, un RFID che verrà impiantato sotto pelle ed una cella personale riservata a Gaeta, già pronta all’uso. L’intento è ovviamente quello di rendere rintracciabile l’utente anche quando agisce su Internet o su altre reti.

Per gli operatori di settore gli obblighi non sono meno pesanti. Da un lato, chiunque pubblichi o distribuisca un qualunque prodotto (cartaceo o digitale) sarà tenuto a marcarlo in maniera indelebile e non rilevabile con un apposito “watermark” contenente i dati del produttore, del cliente e della nonna del Presidente del Consiglio. Dall’altro, gli ISP saranno tenuti a consentire l’accesso ad Internet solo dietro presentazione della apposite credenziali digitali e dietro il pagamento di un “giusto compenso” legato all’andamento di EURIBOR.
Abbiamo chiesto ad Enzo Mazza, Presidente di SIAE, quale sia il significato di questo “giusto compenso”. Mazza ha risposto che “la commissione ha investito tempo, denaro e fatica per lo sviluppo di questa legge. La sua implementazione ed applicazione costerà 11 miliardi di euro l’anno ed assorbirà il 70% delle ore lavoro di tutte le forze di polizia. La popolazione deve farsi carico di questi costi.”

Tra gli altri elementi che hanno attirato l’attenzione degli osservatori ci sono alcuni elementi strettamente legali. Ad esempio, è previsto che le password usate per qualunque applicazione debbano essere trasmesse via Internet alla Presidenza del Consiglio che le potrà usare (o vendere su Internet) senza bisogno di un mandato di un giudice. Un emendamento prevede l’obbligo di indossare un apposito “DRM Helmet” durante il passeggio negli shopping center e nei centri storici delle città. Un altro prevede la disconnessione a vita, il ritiro della patente e l’esclusione dall’accesso al Viagra per coloro che verranno colti tre volte in un anno a parlare di violazione del copyright con altre persone.
Ha suscitato un’aspra polemica anche l’istituzione di un “centro di dolore temporaneo” a Lampedusa, destinato ad accogliere coloro che verranno colti in flagranza di reato. Questo centro sarà considerato extraterritoriale e quindi al suo interno non varranno le abituali garanzie legali. La proposta di legge prevede che al suo interno potranno essere usati “metodi di interrogatorio aggressivi” come l’esposizione prolungata ad “Amici di Maria de Filippi” od al “Grande Fratello”. Lo scopo è, ovviamente, quello di costringere i pirati a rivelare il nome dei complici. Le proteste di Medici Senza Frontiere sono state liquidate come infondate. “Non è vero che l’esposizione prolungata a questi programmi possa produrre danni permanenti al cervello” – ha detto Umberto Bossi – “Mio figlio li segue abitualmente da anni ed è riuscito ugualmente a diplomarsi, anche se con qualche difficoltà.” La critica più aggressiva all’operato del governo viene, ancora una volta da Veltroni (FCUCRQTEONP): “Non è giusto! Volevamo usare quel centro per confinare ciò che resta della pericolosissima Sinistra Radicale. Ci è stata sottratta una risorsa importante senza nemmeno consultarci. Non è così che si fa in democrazia!”
Black_Widow, noto esponente del mondo “pirata”, ha commentato la proposta in questo modo: “Non ce ne frega niente. Modificheremo il testo per via informatica al momento della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Qualunque cosa voteranno questi sfigati, sarà il nostro testo ad apparire sulla Gazzetta ed a diventare legge. Lo abbiamo già fatto e lo faremo ancora. Hackers rule the Internet!”

Come che vada, la proposta verrà discussa in parlamento da Lunedì prossimo. Per la cronaca, ricordiamo che la commissione era stata insediata il 14 Gennaio 2009 e che i suoi membri sono i seguenti.
– Mauro Masi (coordinatore)
– Il capo di Gabinetto del ministero dei Beni culturali (vicecoordinatore)
– I capi di Gabinetto dei Ministeri di Interno, Esteri, Sviluppo Economico, Giustizia, Politiche europee, Gioventù (membri)
– Il Presidente della Siae (delegato a redigere fisicamente la proposta)
– Due rappresentanti della Presidenza del Consiglio (Schifani e Bondi)
– Quattro rappresentanti del ministro Bondi (Il Colonnello Rapetto, il Capo della Polizia Manganelli, il capo del SISDE ed il capo del SISMI)
– Due esperti del settore (Enzo Mazza, presidente SIAE, e Leonardo Chiariglione, inventore dell’MP3 e sviluppatore di sistemi DRM)
I membri della commissione hanno ricevuto complessivamente 1,2 miliardi di euro come rimborsi spese per tutta la durata dei lavori.

Alessandro Bottoni
www.alessandrobottoni.it

Tutti i precedenti interventi di A.B. su Punto Informatico sono disponibili a questo indirizzo

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Pubblicato il 16 gen 2009
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