Gli esperti del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno sviluppato un nuovo metodo di utilizzo della potenza computazionale delle CPU multi-core, una tecnologia sempre più necessaria oggi ma soprattutto nel prossimo futuro con l’avvento di chip dotati di otto core e più.
Un problema vecchio come il mondo (informatico), quello della gestione in multi-threading dell’esecuzione del software su computer e non solo, e che in questi anni di multi-core “soft” (dove le CPU includono due, quattro o massimo otto core) è stato affrontato con l’implementazione di una tecnica nota come coda di priorità .
Ma le code di priorità funzionano bene solo fino a quando il numero di core arriva a otto, mentre spingendosi più in là le performance diminuiscono a causa dei problemi di coordinazione tra i vari thread in esecuzione e l’accesso alle risorse di sistema.
La soluzione dell’MIT? Un algoritmo chiamato SprayList , che distribuisce in misura “semi-casuale” i vari carichi di lavoro computazionale a tutti i core disponibili sul processore centrale. Per testare le capacità di SprayList, i ricercatori hanno adoperato un server equipaggiato con quattro CPU Intel Xeon E7-4870 (Westmere EX) a 10 core ciascuno, con supporto a 80 thread hardware e quindi utili a simulare un processore a 80 core.
Il risultato del test ha mostrato che fino a otto core SprayList garantisce prestazioni inferiori delle code di priorità tradizionali, mentre da 8 a 80 core le performance offerte dall’algoritmo crescono in maniera lineare . Dopo gli 80 core, invece, gli svantaggi di SprayList superano i vantaggi. Ma questo è un problema che andrà affrontato nel prossimo futuro.
Alfonso Maruccia