Il nuovo Android è Material

Il nuovo Android è Material

Alla conferenza I/O Google mette in mostra le novità del futuro prossimo di Android, un futuro che include un nuovo standard di interfaccia e una nuova virtual machine per far girare le app. Tutto come previsto
Alla conferenza I/O Google mette in mostra le novità del futuro prossimo di Android, un futuro che include un nuovo standard di interfaccia e una nuova virtual machine per far girare le app. Tutto come previsto

Le attese per le novità della conferenza I/O non sono state smentite dai fatti: Google ha mostrato il futuro prossimo di Android cominciando dal nuovo design material , un rinnovo degli standard di interfaccia che Mountain View vuole estendere a tutti i suoi prodotti da Android a Chrome OS passando per siti e servizi accessibili sul Web.

Già attesa al varco di I/O grazie alle indiscrezioni circolate nelle scorse settimane, l’iniziativa Material Design può essere superficialmente giudicata come la dichiarazione di amore da parte di Google per l’interfaccia Metro/Modern di Windows 8. In realtà le cose sono più complicate e Mountain View dice di aver basato il nuovo design su una “teoria unificante di uno spazio razionalizzato e un sistema di movimento”.

In concreto, Material Design significa l’adozione di una interfaccia “in linea con la realtà” dove gli elementi della UI, le transizioni e le animazioni devono sembrare “reali”; l’effetto “materiale” deriva dalla reazione della UI di una app, un menu o altro elemento al tocco dell’utente sul touch screen.

L’interfaccia Material rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alla UI “Holo” adottata nel 2012 con Android 4.0, e anche se è destinata a essere integrata sull’intero ecosistema di Google, il suo debutto è previsto con la prossima versione del sistema operativo mobile nota come Android L .
Android L arriverà in autunno e segnerà il debutto , oltre che del nuovo design, della già attesa virtual machine ART (Android Runtime) che permetterà alle app di girare due volte più velocemente che sulla VM Dalvik, di 5.000 nuove API, una nuova tastiera virtuale, una versione rinnovata del font Roboto (ora adatta a mostrare testo su schermi di ogni genere e dimensione) e molto altro ancora.

Gli sviluppatori possono provare una versione provvisoria di Android “L” con tutti i miglioramenti prestazionali e di efficienza energetica, il nuovo design e le nuove app contenuti nel nuovo OS mobile, mentre una ulteriore novità su cui Google punta molto per il futuro di Android riguarda l’hardware e il processore Tegra K1 di NVIDIA .

Dotato di performance grafiche che NVIDIA paragona a quelle dell’hardware dedicato su PC e console, il SoC Tegra K1 include una CPU ARM a 64-bit, una GPU derivata dalla stessa tecnologia delle potenti schede GeForce per computer ed è praticamente dappertutto alla conferenza I/O: il nuovo hardware con spiccata vocazione “giocosa” è destinato a debuttare insieme ad Android L su smartphone, tablet, Smart TV e automotive, prospetta NVIDIA.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
26 giu 2014
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