Il ricatto del lamer

Il ricatto del lamer

Sull'emulo di OiNK piovono letteracce firmate RIAA. Ma era tutto uno scherzo. Il trucco svelato da una chat IRC
Sull'emulo di OiNK piovono letteracce firmate RIAA. Ma era tutto uno scherzo. Il trucco svelato da una chat IRC

Panico tra gli utenti di what.cd , una delle creature nate dopo l’ ascesa e la caduta di OiNK : per alcune ore, molti di loro si sono visti recapitare una email, apparentemente inviata dalla RIAA , che li invitava a desistere dal “commettere atri atti criminali di pirateria”, pena una denuncia.

Tutto vero? No, tutto falso. Le informazioni contenute nell’header dell’email parevano confermare l’autenticità delle missive: poi, però, sono intervenuti gli stessi admin di what.cd per chiarire la vicenda.

A scrivere le email sarebbe stato un ragazzo di 15 anni, tale Peter Cole di Halifax (Regno Unito), che assieme al fratello gestisce un sito personale sullo stesso server di what.cd . Lo dicono i log del server, oltre che una serie di conversazioni via IRC avute dagli admin con Peter e il fratello.

I due, sfruttando un bug del sistema, avrebbero avuto accesso al database degli iscritti del sito ed avrebbero deciso di simulare una minaccia delle major per screditare il progetto. La spiegazione fornita parla di una certa animosità dei ragazzi: a quanto pare ai Cole non era andato giù di avere dei vicini di server così ingombranti .

what.cd ha fatto sapere che non intende denunciare i due fratelli: per il momento è bastato rendere note le generalità degli attaccanti , assieme a tutti i loro contatti online, invitando i navigatori a farci qualunque cosa ritengano opportuna.

La ritorsione dei fratelli Cole , comunque, è già in canna: starebbero pensando di vendere il database, o di spedire davvero tutto alla RIAA .

Luca Annunziata

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Pubblicato il 15 nov 2007
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