Il ritorno di No-IP

Il ritorno di No-IP

Microsoft abdica i suoi propositi. I domini tornano al proprietario originario. Che lavora per ripristinare il servizio che nelle ultime ore è andato a singhiozzo
Microsoft abdica i suoi propositi. I domini tornano al proprietario originario. Che lavora per ripristinare il servizio che nelle ultime ore è andato a singhiozzo

La situazione tornerà gradualmente alla normalità, ora che i domini sono tornati ai legittimi proprietari: No-IP ha informato i propri clienti di aver riottenuto o stare riottenendo il controllo sulle due dozzine di indirizzi confiscati per ordine del tribunale a inizio di questa settimana . Microsoft, attore del procedimento legale, sembra aver rinunciato quindi ai suoi propositi di controllo e filtraggio . L’esito di 72 ore di tentativi deve averli convinti a desistere.

Il giudice aveva autorizzato Microsoft ad acquisire il controllo di 23 domini appartenenti a No-IP, un servizio di DNS dinamici utilizzato ad esempio per garantire la reperibilità online di flussi video di webcam o server che non godono del privilegio di un indirizzo IP fisso. Una funzione tanto più utile con l’aumentare della velocità delle connessioni casalinghe a banda larga : parecchi router includono ormai la possibilità di sfruttare un DNS dinamico per creare una vera e propria cloud personale, server per il gioco (ad esempio Minecraft), ma lo stesso meccanismo era stato adottato anche da malintenzionati che con la stessa tecnologia erano in grado di manipolare una botnet costruita infettando migliaia di PC-zombie. Microsoft aveva annunciato di aver intenzioni di ridirigere il traffico verso i server di Azure, in modo tale da filtrare e bonificare il flusso dei dati.

Tra il dire e il fare, tuttavia, c’è di mezzo la gestione di circa 4 milioni di utenti No-IP (alcuni anche paganti): la faccenda deve essersi rivelata più spinosa del previsto, visto che di fatto il protocollo DDNS è rimasto inagibile fino a poche ore fa. Poi la stessa No-IP ha annunciato di aver ripreso il controllo della maggior parte dei domini incriminati , e di stare lavorando per ottenere gli ultimi 5 .org che richiedono un po’ di scartoffie in più. Pur avendo ammesso di aver causato problemi agli utenti, al momento non si ha traccia di una spiegazione alla rinuncia da parte di Microsoft, ma No-IP ha comunicato ( non senza polemiche ) via Twitter di aver iniziato le procedure di ripristino (ci si è messo anche un DDoS di mezzo) e i clienti confermano di aver ricominciato a usufruire del servizio. ( L.A. )

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Pubblicato il
3 lug 2014
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