New York (USA) – Sono 1.200 le imprese del settore dell’alta tecnologia negli Stati Uniti che hanno utilizzato la parola “terrorismo” all’interno dei propri bilanci, quelli consegnati alle autorità borsistiche in queste settimane.
A svelarlo sono gli analisti di 10KWizard.com , sito dedicato all’osservazione e all’indicizzazione dei numeri della SEC (Securities and Exchange Commission), ovvero l’autorità di controllo della Borsa.
L’inserimento, dallo scorso 11 settembre, del termine terrorismo nei bilanci aziendali è dovuto al fatto che le imprese denunciano perdite dovute agli attentati o alle conseguenze degli attentati stessi nonché sottolineano tutta una serie di rischi dovuti alla situazione attuale e all’incertezza del momento.
Tra i “big” a inserire la parola “terrorismo” nei propri bilanci anche Amazon e Hewlett-Packard. Compaq ha scritto che “quanto accaduto l’11 settembre e quanto ne è seguito ha creato numerose incertezze politiche ed economiche, alcune delle quali rischiano di danneggiare materialmente le attività e il fatturato della nostra azienda”.
Scettici però sulle motivazioni di certe dichiarazioni sono alcuni analisti, secondo cui l’inserimento della questione terrorismo nei bilanci è una precauzione contro eventuali cause contro il management delle aziende da parte di azionisti che non siano soddisfatti per il rendimento dei propri titoli.