Il transistor biologico lavora con gli enzimi

Il transistor biologico lavora con gli enzimi

Ricercatori statunitensi realizzano un componente biologico che si comporta come un transistor, ed è in grado di riprogrammare una cellula secondo istruzioni fornite in "codice" binario
Ricercatori statunitensi realizzano un componente biologico che si comporta come un transistor, ed è in grado di riprogrammare una cellula secondo istruzioni fornite in "codice" binario

Gli esperti della Stanford University School of Medicine hanno realizzato un transistor composto da materiale genetico, un componente che mima il comportamento dei transistor al silicio ma è in grado piuttosto di programmare la componente basilare di ogni forma vivente – la cellula – secondo istruzioni fornite in formato di logica booleana.

Quello ideato da Drew Endy e colleghi è un “transcriptor”, un transistor composto da una porzione di DNA in grado di integrarsi nel codice genetico di una cellula vivente e di controllare il fluire dell’RNA messaggero nella stessa misura in cui il gate di un transistor di silicio controlla lo scorrere degli elettroni fra “source” e “drain” del componente.

Grazie al neo-sviluppato transcriptor, dicono i ricercatori, in futuro sarà possibile programmare le cellule cancerogene per interrompere la loro proliferazione incontrollata e senza fine, tenere sotto controllo la salute di un paziente, creare farmaci altamente specifici e via di questo passo.

Gli esperti di Stanford mirano a trasformare il concetto di ” computer genetico ” in qualcosa di molto più concreto di una delle bizzarrie da sfoggiare sulle pubblicazioni scientifiche. Il transcriptor, in tal senso, è il “terzo componente” essenziale per la realizzazione di un computer biologico dopo i progressi fatti – sempre a opera di Endy e colleghi – sullo storage a base di DNA e la Internet biologica .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
3 apr 2013
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