Realizzato in seno al MIT Media Lab, il progetto Immersion è uno strumento in grado di fornire “una visione centrata sulle persone” della vita digitale come appare attraverso le email. All’atto della registrazione, l’utente dà al tool l’autorizzazione per tracciare i metadati delle missive elettroniche (destinatario, mittente, date) per la creazione di una rappresentazione grafica delle relazioni personali come appaiono dallo scambio epistolare in rete.
A conti fatti, Immersion è un vero e proprio strumento di “auto-spionaggio” della propria vita digitale, un sistema in grado di restituire in maniera visuale l’importanza dei famigerati metadati intercettati dall’intelligence statunitense dal 2001 in poi e acquisire consapevolezza sulla gran mole di dati personali disseminati online da ciascuno.
Il perdurante scandalo Datagate ha imposto lo spionaggio come un tema sulla bocca di tutti, ma i creatori di Immersion tengono a precisare che le quattro tematiche alla base del progetto sono piuttosto autoriflessione, arte, privacy e strategia.
Il web e le email sono ora una parte importante della memoria digitale degli utenti, spiegano dal MIT, e strumenti come Immersion sono appunto nati per rendere evidente tale importanza. Il tool al momento supporta solo gli account Gmail ed è particolarmente affollato di richieste.
Alfonso Maruccia