In Itanium 2 si cela un bug

In Itanium 2 si cela un bug

Intel ammette l'esistenza di un bug nel suo giovane processore hi-end Itanium 2 che, in particolari circostanze, potrebbe causare il crash di un sistema. Seppur piccolo, il problema rischia di frenare l'avanzata di Itanium
Intel ammette l'esistenza di un bug nel suo giovane processore hi-end Itanium 2 che, in particolari circostanze, potrebbe causare il crash di un sistema. Seppur piccolo, il problema rischia di frenare l'avanzata di Itanium


Santa Clara (USA) – Nel giovane e prezioso gioiellino di Intel, Itanium 2, c’è una piccola incrinatura che, per l’immagine dell’azienda, rischia di trasformarsi in una crepa. Il bug, descritto da Intel come un “problema elettrico”, potrebbe causare, in circostanze che il big di Santa Clara definisce assai rare, il crash o lo spegnimento del sistema.

Sebbene il chipmaker minimizzi l’importanza del problema, sottolineando come questo sarebbe al momento emerso solo in test di laboratorio, alcuni analisti sostengono che la notizia del baco arriva in un momento davvero sbagliato per Intel, ovvero proprio quando McKinley, nome in codice di Itanium 2, si sta guadagnando con fatica la fiducia dei primi grossi clienti enterprise, tradizionalmente assai prudenti e conservatori nella scelta degli strumenti a cui affidare il proprio business.

IBM, ad esempio, ha già annunciato che ritarderà la commercializzazione del suo nuovo server basato su Itanium 2, l’x450, “fino a che – ha dichiarato un portavoce di Big Blue – non saremo sicuri che il problema sia stato risolto al 100%”. IBM è uno dei massimi colossi nel mercato dei server di fascia alta, lo stesso in cui Intel sta cercando di erodere quote di mercato alle piattaforme Unix/RISC.

Intel ha spiegato che l’errore è confinato ad un sottoinsieme dei processori Itanium 2 introdotti sul mercato e si verificherebbe soltanto con uno specifico insieme di istruzioni e di dati elaborati in una certa sequenza.

Il chipmaker, che non ha pianificato né il rilascio di nessuna patch né il richiamo dei chip già sul mercato, sostiene che il problema può essere aggirato impostando una frequenza di clock del processore di 800 MHz, dunque sensibilmente inferiore a quella tipica di 900 o 1.000 MHz con cui funziona Itanium. Intel si è poi impegnata a sostituire il prodotto a tutti coloro che sono in possesso di una versione fallata di Itanium 2: i clienti possono verificare la presenza del bug attraverso un piccolo programma.

Intel ha precisato che il problema non interessa le imminenti versioni a 1,5 GHz di Itanium, conosciute con il nome in codice di Madison.

Lo scorso mese Intel ha ritardato l’uscita del suo ultimo modello di Pentium 4 a causa di un bug scoperto in fase di testing: in quell’occasione il chipmaker di Santa Clara ha sviluppato una correzione software.

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Pubblicato il
14 mag 2003
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