Gli incendi peggiorano negli Stati Uniti d’America: secondo una ricerca, dal 2000 sono aumentati sia in termini di grandezza che di frequenza, portando sempre più danni sul suolo americano. Le motivazioni sono ovviamente legate al cambiamento climatico, che di anno in anno peggiora.
Le analisi fatte durante questa ricerca però evidenziano anche che nuove zone, prima non attaccate dagli incendi, ora ne sono vittima e questo porta a stravolgimenti ancora più gravi. Il team di ricerca ha quindi fatto delle analisi su 28.000 incendi che ci sono stati tra il 1984 e il 2018 (prendendo i dati dal Monitoring Trends in Burn Severity (MTBS).
Incendi più vasti e più frequenti: nuove zone colpite
Il team di ricerca ha scoperto dai dati presi che dal 2005 al 2018 ci sono stati più incendi che negli ultimi 20 anni: la frequenza è raddoppiata nelle zone est e ovest, mentre nelle Grandi Pianure addirittura quadruplicata.
Parlando di numeri, i risultati vedono nella parte ovest dai 4.000 ai 14.249 chilometri quadrati bruciati ogni anno, mentre nelle Grandi Pianure si parla di un range dai 1.200 ai 3.354 chilometri quadrati l’anno.
La paura però è maggiore per la frequenza: nelle Grandi Pianure e nell’ovest gli incendi non sono solo più grandi, ma anche più frequenti dei primi anni del 2000. Virginia Iglesias, ricercatrice alla CU Bolder’s Earth Lab e capo autore della ricerca, ha detto:
L’aumento di grandezza e di frequenza degli incendi stanno alterando la composizione vegetale, oltre che la struttura e i giacimenti di acqua. Questo trend sta spingendo al limite gli sforzi per la soppressione di questi incendi e sta mettendo in pericolo la vita, la salute e le case di milioni di americani.
La ricerca invita a trovare una soluzione al cambiamento di questi incendi: solo così sarà possibile combatterli ed evitare danni all’ecosistema e alle comunità delle città vicine alle zone colpite.