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I consumatori chiederanno all'Agcom il ripristino del vecchio 12 se non saranno esaudite le richieste di riduzione delle tariffe e di miglioramento della qualità dei servizi
I consumatori chiederanno all'Agcom il ripristino del vecchio 12 se non saranno esaudite le richieste di riduzione delle tariffe e di miglioramento della qualità dei servizi


Roma – I consumatori non mostrano di essere soddisfatti dai servizi di informazione abbonati “ex 12”. Lo hanno ribadito lo scorso giovedì 26 gennaio davanti all’ Authority delle Comunicazioni durante un’ audizione ufficiale , convocata proprio in merito a questi servizi. L’Agcom, nell’occasione, ha chiesto l’opinione delle associazioni su alcuni argomenti specifici, in merito ai quali Altroconsumo ha comunicato a Punto Informatico le proprie risposte.

L’associazione ritiene necessario un intervento d’urgenza volto a ridurre i tetti tariffari attualmente previsti: “L’avevamo già chiesto sin da ottobre, quindi rispetto ai tempi il provvedimento deve essere approvato oggi, rispetto all’entità dell’intervento chiediamo una riduzione di almeno il 50% del tetto minutario attuale di Euro 1,5 + 0,30” (importo corrispondente allo scatto alla risposta).

Altroconsumo è inoltre dell’opinione che alle aziende che erogano i servizi di informazione debba essere imposto anche l’obbligo di fornire un servizio di informazione più basilare: “D’altra parte avevamo già chiesto che fossero diversificati i tetti massimi per le numerazioni 12xy e quelli per gli 892 considerato che i primi, per tipologia di servizio veicolabile, dovrebbero essere senz’altro più accessibili. E’ auspicabile anche l’ipotesi di fornire il servizio attraverso risponditori automatici a costi ovviamente più contenuti e molto vicini allo 0. Sui risponditori automatici ma anche sul servizio tramite operatore si debbono pretendere requisiti minimi di qualità”.

Infine, particolare attenzione deve essere riservata ad un’altra problematica, ricordata anche da Francesco Luongo di MDC “Molti non sanno che farsi passare il numero richiesto direttamente dall’operatore comporta che la conversazione avvenga con la tariffa maggiorata del servizio e non con quella urbana o interurbana”. Anche in questo caso, come negli altri casi, le associazioni sono concordi e Altroconsumo lo conferma: “L’utente dal momento in cui viene reindirizzato al numero che ha cercato non deve più pagare la tariffa dei 12xy o degli 892. Per il completamento della chiamata i prezzi debbono essere quelli che l’utente normalmente paga sulla base del proprio contratto per ogni tipologia di chiamata”.

Qualora le richieste delle associazioni dei consumatori non dovessero trovare riscontro positivo, le associazioni stesse chiedono al Ministero delle Comunicazioni di ripristinare, “in via cautelare e d’urgenza, gli obblighi di fornitura del servizio universale al servizio di consultazione degli elenchi abbonati come prevede l’art. 44 comma 3 del codice delle comunicazioni elettroniche, considerato che i prezzi sono sensibilmente più cari del vecchio 12 e che non sono presenti sul mercato offerte concorrenziali “accessibili” in termini di prezzo. Ribadiamo anche che AGCOM e Antitrust debbono verificare se i costi di interconnessione “tradiscano” eventuali accordi tra imprese e, in particolare, quanto sia la quota parte trattenuta dagli operatori telefonici fissi e mobili e se si siano verificati abusi di posizione dominante collettivi o meno da parte di questi ultimi nell’ambito dei contratti stipulati con gli operatori che forniscono i servizi di informazione abbonati”.

L’argomento è fra gli oggetti di discussione della conferenza internazionale sulle Directories , che tra i propri partecipanti annovera operatori, associazioni di consumatori e la stessa Agcom.

Dario Bonacina

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Pubblicato il 7 feb 2006
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