La Commissione europea ha proposto una legge per lo scambio dei dati tra pubbliche amministrazioni. Il nuovo Interoperable Europe Act permetterà di rimuovere gli ostacoli (legali, organizzativi e tecnici) che impediscono la condivisione e il riutilizzo delle informazioni. Ci sarà inoltre una riduzione di costi e tempi per cittadini, aziende e settore pubblico.
Servizi pubblici più efficienti
La Commissione europea scrive che la legge “sosterrà la creazione di una rete di pubbliche amministrazioni digitali sovrane e interconnesse e accelererà la trasformazione digitale del settore pubblico europeo“. Il nuovo Interoperable Europe Act consentirà di semplificare lo scambio dei dati tra i paesi europei, di fornire servizi pubblici “cross-border” più efficienti e di stimolare l’innovazione.
La legge permetterà alle pubbliche amministrazioni europee di “parlare” un linguaggio comune attraverso la condivisione dei dati e il riutilizzo delle soluzioni open socurce esistenti. In base all’European Interoperability Framework (EIF), i livelli di interoperabilità sono quattro: tecnico, semantico, organizzativo e legale. La Commissione europea stima che la riduzione dei costi sarà tra 5,5 e 6,3 milioni all’anno per i cittadini e tra 5,7 e 19,2 milioni all’anno per le aziende.
Il nuovo Interoperable Europe Act introduce:
- Una cooperazione strutturata in cui le pubbliche amministrazioni, sostenute da attori pubblici e privati, partecipano ai progetti avviati da Stati membri, regioni e città
- Valutazioni obbligatorie dell’impatto dei cambiamenti nei sistemi informatici sull’interoperabilità transfrontaliera
- La condivisione e il riutilizzo di soluzioni, spesso open source, alimentate da un “portale europeo interoperabile”, uno sportello unico per le soluzioni e la cooperazione comunitaria
- Innovazione e misure di supporto, inclusi sandbox normativi per la sperimentazione delle politiche, progetti GovTech per sviluppare e ampliare le soluzioni per il riutilizzo e supporto alla formazione
L’obiettivo dell’interoperabilità sarà guidato dall’Interoperable Europe Board, composto da rappresentanti degli Stati membri, della Commissione, del Comitato delle regioni e del Comitato economico e sociale europeo. Per l’implementazione della legge verranno utilizzati i fondi del Digital Europe Programme.