Intervista/ Addio SMS, è l'ora di EMS

Intervista/ Addio SMS, è l'ora di EMS

Quale sarà il futuro del messaging via cellulare? Basta con i file di testo, arrivano immagini, animazioni e video. Parla Giuseppe Elli, amministratore delegato di Comverse, uno dei principali fornitori dei nuovi sistemi
Quale sarà il futuro del messaging via cellulare? Basta con i file di testo, arrivano immagini, animazioni e video. Parla Giuseppe Elli, amministratore delegato di Comverse, uno dei principali fornitori dei nuovi sistemi


Roma – Gli SMS (Short Message Service) stanno per essere sostituiti dagli EMS (Enhanced Message Service)? Questo è quanto ipotizzato di recente dagli analisti di settore, perché gli EMS permetteranno scambio di messaggi vocali, contenenti animazioni, immagini e altro. Quando arriveranno sul mercato? Come funzioneranno? Rappresentano davvero un’evoluzione del messaging? Punto Informatico lo ha chiesto a Giuseppe Elli, amministratore delegato di Comverse , produttore e fornitore internazionale di servizi wireless avanzati.

Punto Informatico: Pensa che l’EMS cambierà il modo con cui ci rapporteremo ai wireless o alle altre piattaforme su cui saranno installate?
Giuseppe Elli: Credo che ci sarà un’evoluzione, non una rivoluzione, con gli EMS. La mentalità dell’uso dei messaggi tramite cellulare è stata già abbondantemente diffusa e acquisita dal pubblico. Tutti sono pronti ad assimilare la novità apportata dagli EMS, quindi; la vera rivoluzione è stata compiuta dagli SMS, che hanno introdotto un modo nuovo di comunicare. Ora, gli EMS intendono solo migliorarlo.

PI: Chi saranno gli utenti degli EMS?
G.E.: Essenzialmente, gli EMS sono un’evoluzione degli SMS; quindi, da una parte, continueranno a basarsi sullo stesso mercato. Credo, tuttavia, che gli EMS avranno anche un settore di mercato più ampio: prima di tutto coinvolgeranno acquirenti appartententi ad una più ampia fascia d’età, rispetto gli SMS, usati soprattutto da giovani. Questo perché i messaggi vocali saranno più facili da usare anche per gli adulti, che spesso considerano troppo lungo e laborioso digitare una frase sulla tastiera. Gli EMS hanno un futuro anche come servizio per l’area business: la possibilità di descrivere un problema con la voce o con le immagini si presta ad infinite applicazioni professionali.

PI: Alcuni sostengono che gli EMS decolleranno solo con le reti UMTS. È
d’accordo?

G.E.: No, assolutamente. Credo che questa tecnologia potrà decollare anche con le reti di 2,5G, i GPRS.

PI: Avremo bisogno di cellulari molto evoluti, rispetto quelli attuali, per supportare questi servizi? Quando potremmo fruire delle novità?
G.E.: I tempi stanno maturando, ormai siamo vicinissimi al traguardo. Naturalmente, saranno necessari schermi diversi e una capacità elaborativa più evoluta; ma non credo dovremo aspettare ancora a lungo. Forse vedremo già qualcosa agli inizi dell’anno prossimo.

PI: Qual è il futuro dei servizi wireless avanzati su cui Comverse intende puntare?
G.E.: Puntiamo soprattutto sul settore della messaggistica, per il quale, nel mondo, possediamo una quota di mercato vicina al 50% (in Italia è il 100%). Soprattutto, vogliamo sviluppare a fondo la tecnologia del multimedia messaging e unified messaging (la “filosofia” alla base degli EMS, N.d.R.). Abbiamo anche intenzione di puntare su tecnologie di instant messaging, per rendere i messaggi sul cellulare pratici con quelli su ICQ. Inoltre, stiamo ideando servizi “localizzati”, che varieranno, ossia, secondo l’area geografica d’appartenenza del cliente.


PI: Cosa possiamo aspettarci, come offerte, da Comverse?
G.E.: Premettiamo che le nostre offerte non si rivolgono ai privati, ma agli operatori di telefonia, che poi le introducono sul mercato. Per questo Comverse non è conosciuto dal pubblico, anche se il suo ruolo, in Italia e nel mondo, per la forniture di servizi, è di primo piano.

Essenzialmente, la nostra società si occupa di quattro settori:
A) Messaggistica in generale, fax, email, servizi vocali (e, nel futuro, anche grafici, con immagini) su rete fissa e mobile. In questo campo, deteniamo il 100% per cento in Italia, servendo tutti gli attuali operatori. Chi, in Italia, mandi messaggi con il suo cellulare, qualunque operatore utilizzi, sta adoperando una tecnologia Comverse, anche se non lo sa;

B) Mobile internet, ossia tecnologia WAP e applicazioni derivate. In questo settore, siamo arrivati da pochi e in Italia siamo terzi (dopo Openwave , che ha creato il WAP, e Nokia ). Tuttavia, Comverse utilizza un sistema diverso rispetto i suoi concorrenti: non usa gateway, ma il router, che permette maggiore sicurezza nelle comunicazioni.

C) Speech Portal, ossia un portale d’interfaccia vocale. Lo Speech Portal è definibile come un ombrello, sotto il quale vengono poste tutte le applicazioni messaggistiche basate sulla voce. E’ quindi un’interfaccia per l’utilizzo delle applicazioni d’informazione, di chiamata, di gestione della messagistica. Questo è un settore nuovo per tutti, in Italia; in America lo speech portal di Comverse è stato lanciato da Sprint.

D)Network Resourcing, ossia sistemi e servizi per rendere le applicazioni di telefonia meglio fruibili. Ora Comverse si sta appena affacciando sul mercato italiano, tramite joint venture.

PI: Crede che l’UMTS riuscirà, prima o poi, a decollare?
G.E: “Deve” riuscirci: sono stati investiti troppi miliardi in questa nuova tecnologia. Ma ormai è chiaro che non si potranno più rispettare i tempi annunciati in precedenza: le lungaggini dovute all’assegnazione di licenze agli operatori hanno procrastinato le date previste.
Credo che l’UMTS abbia una sua valenza soprattutto per il settore business, che da sempre richiede una maggiore velocità di connessione; ma, in generale, ormai il mercato richiede fortemente prestazioni superiori e una tipologia di servizi più performante e completa, dalle reti mobili.

Intervista a cura di Alessandro Longo

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Pubblicato il 11 giu 2001
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