Inventore dona un sistema anti-tsunami

Inventore dona un sistema anti-tsunami

Un geniaccio israeliano si è detto in procinto di donare ai paesi appena colpiti dal tremendo maremoto un dispositivo capace di predire l'arrivo di un'onda anomala e avvisare centri operativi e cittadini
Un geniaccio israeliano si è detto in procinto di donare ai paesi appena colpiti dal tremendo maremoto un dispositivo capace di predire l'arrivo di un'onda anomala e avvisare centri operativi e cittadini


Gerusalemme (Israele) – Donare ai paesi colpiti dal devastante maremoto del 26 dicembre un dispositivo capace di prevenire altri simili disastri. E’ questa l’intenzione espressa dall’inventore israeliano Meir Gitelis, che ha dichiarato di aver messo a punto un sistema composto da economici sensori terrestri e marini capaci, via wireless, di inviare dati ad un computer.

Gitelis ha spiegato che i dati così raccolti vengono elaborati in tempo reale da uno speciale software in grado di predire l’arrivo di un imminente tsunami, ovvero di un’onda gigantesca causata da un terremoto o da un’eruzione vulcanica nelle profondità oceaniche.

In modo simile ai sistemi già in uso, il dispositivo creato dall’inventore israeliano può inviare allarmi via satellite a governi e centri operativi della protezione civile. A differenza delle soluzioni commerciali, però, Gitelis sostiene che il proprio sistema è sensibilmente più economico – ogni sensore costa circa 170 dollari – e, inoltre, è predisposto per avvisare anche i normali cittadini: questo può avvenire attraverso l’invio di messaggi a telefoni cellulari, cercapersone o appositi ricevitori.

“I sensori misurano l’intensità e la frequenza delle vibrazioni che si propagano nel suolo e controllano il moto ondoso: in base a questi dati, un computer centrale di modesta potenza è in grado di predire, con un margine d’errore assai ridotto, il verificarsi di un imminente maremoto”, ha spiegato Gitelis.

L’inventore sostiene che il proprio sistema, se utilizzato in modo diffuso, potrebbe salvare molte vite umane: fra il primo allarme e il verificarsi della calamità – assicura – c’è infatti il tempo sufficiente per evacuare le persone che abitano in prossimità delle coste.

Gitelis ha dichiarato di non voler lucrare sulla recente tragedia e per tale motivo intende donare il proprio dispositivo a tutti i paesi asiatici recentemente colpiti dal maremoto e a quelli economicamente poveri.

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Pubblicato il
5 gen 2005
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