Italia? Traffico telefonico blindato

Italia? Traffico telefonico blindato

I dati sulle chiamate degli italiani devono essere protetti: si deve sapere chi, come e quando ha accesso a quelle informazioni e perché. Una nuova serie di tutele. Il Garante per la privacy accelera su un terreno scottante
I dati sulle chiamate degli italiani devono essere protetti: si deve sapere chi, come e quando ha accesso a quelle informazioni e perché. Una nuova serie di tutele. Il Garante per la privacy accelera su un terreno scottante

Roma – Con il varo ufficiale di una consultazione pubblica , il Garante per la privacy ha accelerato sul fronte delicatissimo del trattamento e della conservazione dei dati di traffico telefonico degli italiani.

cavi Per il Garante, che ne parla in un lungo documento , sono necessarie una serie di tutele certe. In quel documento, sul quale è appunto aperta la consultazione pubblica, si stabiliscono le regole per la messa in sicurezza di quei dati.

In particolare si propone:
– adozione di avanzati sistemi di autenticazione per gli incaricati che possono avere accesso ai dati
– conservazione separata dei dati tenuti per finalità di accertamento e repressione dei reati da quelli utilizzati per funzioni aziendali (es., fatturazione, marketing, statistiche)
– immediata cancellazione dei dati una volta decorso il tempo previsto di conservazione
– tracciamento di ogni accesso e operazione compiuta da parte degli incaricati
– introduzione di sistemi di segnalazione di comportamenti anomali (es., interrogazioni massive ingiustificate, interrogazioni fuori dell’orario di lavoro)
– controlli interni periodici sulla legittimità degli accessi ai dati da parte degli incaricati, sul rispetto delle regole e delle misure organizzative tecniche e di sicurezza prescritte dal Garante
– sistemi di cifratura a protezione dei dati di traffico contro rischi di acquisizione indebita o fortuita, (es. in caso di manutenzione degli apparati o di ordinarie operazioni da parte degli amministratori di sistema)

Queste regole dovranno valere per gestori di servizi TLC e servizi di comunicazione elettronica mentre, comprensibilmente, ne saranno esclusi i gestori di esercizi pubblici e Internet café, i gestori di siti Internet, i gestori dei motori di ricerca, le aziende o le amministrazioni pubbliche che mettono a disposizione del personale reti telefoniche e informatiche (es. centralini aziendali) o che si avvalgono di server messi a disposizione da altri soggetti.

La consultazione si concluderà entro il 31 ottobre e immediatamente dopo, anche sulla base degli elementi acquisiti, il Garante provvederà ad adottare in via definitiva il provvedimento. “Sarà questa una tappa essenziale – spiega il Garante – per rendere anche il sistema delle telecomunicazioni italiane più sicuro e più protetto”.

La scelta del Garante di intervenire ora non è casuale. Sono due anni che l’Ufficio indaga su come questi dati vengono trattati, una ispezione che ha portato ora alla definizione con una certa urgenza di regole certe per dati che, in caso di abuso, possono trasformarsi in una porta aperta sulla rete di relazione e i rapporti di qualsiasi italiano.

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Pubblicato il 26 set 2007
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