Il Consiglio dei Ministri ha messo mano alla materia del diritto d’autore per eliminare la possibilità di utilizzare senza autorizzazioni i contenuti giornalistici: così, dopo l’ approvazione del regolamento AGCOM, i detentori dei diritti tornano ad esultare di quella che appare come una restaurazione dei poteri detenuti ai tempi della carta.
La misura fa parte del pacchetto intitolata “Destinazione Italia”, un nome che per quanto riguarda l’agenda digitale suona terribilmente minaccioso. Tra le novità introdotte, infatti, spiccano quelle dedicate a contrastare la crisi dell’editoria: oltre a quelle che prevedono l’estensione dell’attuale credito d’imposta per il settore, una detrazione fiscale del 19 per cento sulle spese sostenute nel corso dell’anno solare per l’acquisto di libri che però esclude gli ebook ci sono “disposizioni di tutela del diritto d’autore quale strumento per la soluzione delle controversie derivanti dall’utilizzo dei contenuti giornalistici da parte dei motori di ricerca o di aggregatori di notizie”.
Se il primo intervento appare positivo, le altre due misure non sembrano adatte a traghettare l’editoria fuori dalla sua crisi, ma piuttosto appaiono inseguirne i fantasmi e ingigantirne le paure: lo logica alla base dell’intervento del Governo Letta ricalca quella dei grandi operatori del settore, che non vedono in ebook e distribuzione digitale un’opportunità da sfruttare con un nuovo modello commerciale , ma solo una minaccia da affrontare a suon di denunce .
Invece di salvarla, come da intenzione, tuttavia questi tipi di interventi possono compromettere definitivamente l’editoria online che – soprattutto nelle piccole realtà con prodotti di eccellenza o di nicchia – vedono negli aggregatori di notizie un’ottima vetrina e nel passaparola sui social network una vetrina straordinaria.
La norma dedicata alla circolazione dei contenuti online ricalca in parte quanto già pensato all’ inizio del 2012 dal Senatore PDL Alessio Butti: la necessità di ottenere una licenza per ogni possibile forma di uso degli articoli in Rete . Essa, infatti, introduce l’ obbligo di ottenere la preventiva autorizzazione da parte del titolare dei diritti per qualsiasi utilizzo “ivi compresa l’indicizzazione o aggregazione di qualsiasi genere” dei “prodotti dell’attività giornalistica, compresi la forma e il contesto editoriali”, versando inoltre il prezzo con questi determinato o, in assenza di accordo, stabilito dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).
L’obbligo di ottenere l’autorizzazione, d’altra parte, ha anche il difetto di andare a toccare l’articolo 65 della Legge sul diritto d’autore che prevedeva la legittimità del riuso di contenuti di carattere informativo purché finalizzato a produrre nuova informazione : ha così messo mano alla proprietà intellettuale ponendo nuovi (stretti) paletti e svuotando – di fatto – quasi completamente di valore quello strumento che in altri paesi viene definito “Fair Use” (uso legittimo) e che in Italia ed Europa comprende, in generale, tutti gli utilizzi di un’opera consentiti senza autorizzazione.
Fermo restando, poi, che il diritto d’autore non soggiace ad alcun tipo di formalità (chiunque produca un contenuto originale ne è titolare) e che l’attività giornalistica non è solo quella che fanno i professionisti del settore, ma oggi più che mai è appannaggio anche dei singoli utenti, dei blogger o dei cosiddetti YouReporter , appare assurdo pretendere di impedire la diffusione di qualsiasi tipo di notizia se non con previa autorizzazione e retribuzione da parte di ogni titolare.
Il legislatore, pensando probabilmente solo alle necessità immediate dei grandi produttori di contenuti, non sembra aver considerato che la misura rischia di ostacolare la circolazione stessa delle notizie (evidentemente a danno anche degli editori) e rischia di intasare le operazioni dell’AGCOM: ora che ha tutto il potere di vigilare sul rispetto del diritto d’autore online e che dovrà farsi carico dell’onere di determinare, in assenza di accordo, il giusto prezzo di una notizia, ogni singolo scrittore della Rete potrà chiederne l’intervento.
Claudio Tamburrino
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I have a dream
Questa malattia ha un nome preciso, si chiama "proprietà intellettuale".cioè soldi!ogni tanto mi trovo a immaginare come sarebbe il mondo se si superasse il concetto di sistema economico che alla fine sta portando alla distruzione del pianeta e alla riduzione in schiavitù di gran parte della popolazione a vantaggio di pochi.Ma se un giorno tutti decidessimo di ignorare il denaro e ogni altra forma di accumulo di ricchezza?Se abbandonassimo il misero e gretto principio di dare o fare solo per ottenere qualcosa in cambio?Si ferma tutto?Si torna all'età della pietra?Utopia, forse, ma credo che sarebbe parecchio interessante vedere gli esiti di un esperimento del genere.:DIndianoRe: I have a dream
Parole sante !!! Oggi si cerca di monetizzare qualsiasi cosa,il vantaggio ricade sempre per quel 1% di popolazione dei super ricchi che con il loro denaro si impongono al mondo.EtypeRe: I have a dream
- Scritto da: Etype> Parole sante !!! Oggi si cerca di monetizzare> qualsiasi cosaa tal proposito c'è un interessante intervento di Diego Fusaro che, tra le altre cose, mette in evidenza la tendenza odierna a mercificare ogni aspetto della società:http://www.youtube.com/watch?v=P8Kd7l7XThQbubbaRe: I have a dream
> > Parole sante !!! Oggi si cerca di monetizzare> > qualsiasi cosa> > a tal proposito c'è un interessante intervento di> Diego Fusaro che, tra le altre cose, mette in> evidenza la tendenza odierna a mercificare ogni> aspetto della> società:Ma Diego Fusaro è andato gratis da Milano a Montesilvano (PE), o si è fatto rimborare, oltre al viaggio ovviamente, anche il disturbo? In tal caso avremmo la conferma della mercificazione anche delle idee. Socrate insegnava gratis.LeguleioRe: I have a dream
- Scritto da: Indiano> Questa malattia ha un nome preciso, si chiama> "proprietà> intellettuale".> > cioè soldi!> > ogni tanto mi trovo a immaginare come sarebbe il> mondo se si superasse il concetto di sistema> economico che alla fine sta portando alla> distruzione del pianeta e alla riduzione in> schiavitù di gran parte della popolazione a> vantaggio di> pochi.> Ma se un giorno tutti decidessimo di ignorare il> denaro e ogni altra forma di accumulo di> ricchezza?> Se abbandonassimo il misero e gretto principio di> dare o fare solo per ottenere qualcosa in> cambio?> Si ferma tutto?> Si torna all'età della pietra?> > Utopia, forse, ma credo che sarebbe parecchio> interessante vedere gli esiti di un esperimento> del> genere.> :Dnon funzionerà fintanto che qualcuno dovrà fare lavori tediosi e fintanto che non ci sarà un'elevata scolarizzazione della popolazione; nessuno si andrebbe a chiudere 8 ore in fabbrica potendone fare a meno; magari in futuro quando la tecnologia permetterà di automatizzare completamente i lavori tediosi e rimarranno da fare solo i lavori di concetto, forse la gente, non lavorerà più per vivere ma per migliorare se stessa e la società in cui vive.bubbaCalamari ragiona alla viceversa.
Come sempre, i giornalisti di P.I. ragionano alla viceversa, e Calamari è uno di questi. Prova tu, Calamari, a fare un cd o un film e poi ne parliamo. Facile fare i conti con la roba degli altri. Ma che informazione è questa?CarloRe: Calamari ragiona alla viceversa.
- Scritto da: Carlo> Come sempre, i giornalisti di P.I. ragionano alla> viceversa, e Calamari è uno di questi. Prova tu,> Calamari, a fare un cd o un film e poi ne> parliamo. Facile fare i conti con la roba degli> altri. Ma che informazione è> questa?quella di un creatore di opere d'ingegno. Un autore. You know, piazzista?bubbaRe: Calamari ragiona alla viceversa.
contenuto non disponibileunaDuraLezioneRe: Calamari ragiona alla viceversa.
- Scritto da: Carlo> Come sempre, i giornalisti di P.I. ragionano alla> viceversa, e Calamari è uno di questi. Prova tu,> Calamari, a fare un cd o un film e poi ne> parliamo. Facile fare i conti con la roba degli> altri. Ma che informazione è> questa?Allora leggiti la recensione del Foglio (giornale di destra liberista) sull'ultimo libro dei due economisti Boldrin e Levine: Abolire la proprietà intellettuale. Ma tu leggi solo punto informatico, come fanno i terribili pirati? p)Free InternetRe: Calamari ragiona alla viceversa.
- Scritto da: Free Internet> - Scritto da: Carlo> > Come sempre, i giornalisti di P.I. ragionano> alla> > viceversa, e Calamari è uno di questi. Prova tu,> > Calamari, a fare un cd o un film e poi ne> > parliamo. Facile fare i conti con la roba degli> > altri. Ma che informazione è> > questa?> > Allora leggiti la recensione del Foglio (giornale> di destra liberista) sull'ultimo libro dei due> economisti Boldrin e Levine: Abolire la> proprietà intellettuale.> > > Ma tu leggi solo punto informatico, come fanno i> terribili pirati? > p)meglio leggersi direttamente il libro (penso "vecchia versione")http://levine.sscnet.ucla.edu/general/intellectual/against.htmbubbaRe: Calamari ragiona alla viceversa.
- Scritto da: bubba> meglio leggersi direttamente il libro (penso> "vecchia> versione")> http://levine.sscnet.ucla.edu/general/intellectualChe pretese. :DFree InternetRe: Calamari ragiona alla viceversa.
- Scritto da: Free Internet> - Scritto da: Carlo> > Come sempre, i giornalisti di P.I. ragionano> alla> > viceversa, e Calamari è uno di questi. Prova tu,> > Calamari, a fare un cd o un film e poi ne> > parliamo. Facile fare i conti con la roba degli> > altri. Ma che informazione è> > questa?> > Allora <b> leggiti </b> Pretendi troppo da un leghista figlio di mafioso. Lui guarda solo le figure.Luco, giudice di linea mancatoRe: Calamari ragiona alla viceversa.
Fare un cd? Roba obsoleta, già che ci sei scrivi lo spartito con penna e calamaio su pergamena, se vuoi usare un mezzo superato.Per la musica, un musicista moderno realizza un brano da distribuire via internet, non un cdcicciobelloRe: Calamari ragiona alla viceversa.
- Scritto da: cicciobello> Fare un cd? Roba obsoleta, già che ci sei scrivi> lo spartito con penna e calamaio su pergamena, se> vuoi usare un mezzo> superato.> > Per la musica, un musicista moderno realizza un> brano da distribuire via internet, non un> cdXXXXXXXte, se un musicista vuole i miei soldi deve darmi un cd, e non masterizzato, ma pressato e con booklet. non paghero' mai un centesimo per gli mp3/flac, li scarico gia' gratis.no problemRe: Calamari ragiona alla viceversa.
A questo punto ti do un disco in vinile, ti darà più soddisfazione.cicciobelloRe: Calamari ragiona alla viceversa.
Cosa fai, la lista nera del giornalismo "piratesco" ? Prima Gaia Bottà, ora questo Calamari, chissà quanti negli anni passati ... organizzerai raccolte di fondi sui tuoi forum di settore per intimidazioni, o peggio, nei loro confronti ?Non ci sono parole per esprimere ciò che penso di te. O meglio, ci sarebbero pure, ma non riusciresti a leggerle ...!Joe TornadoRe: Calamari ragiona alla viceversa.
- Scritto da: Carlo> Come sempre, i giornalisti di P.I. ragionano alla> viceversa, e Calamari è uno di questi. Prova tu,> Calamari, a fare un cd o un film e poi ne> parliamo. Facile fare i conti con la roba degli> altri. Ma che informazione è> questa?[img]https://s.foolcdn.com/editorial/images/83479/blockbuster-closed_large.jpg[/img]il destino delle videotecheRe: Calamari ragiona alla viceversa.
- Scritto da: il destino delle videoteche> - Scritto da: Carlo> > Come sempre, i giornalisti di P.I. ragionano> alla> > viceversa, e Calamari è uno di questi. Prova tu,> > Calamari, a fare un cd o un film e poi ne> > parliamo. Facile fare i conti con la roba degli> > altri. Ma che informazione è> > questa?> Non è venuta, te la rimando io[img]http://scontent-a-mxp.xx.fbcdn.net/hphotos-prn1/p480x480/1488744_604028756300754_659823061_n.jpg[/img]Luco, giudice di linea mancatoRe: Calamari ragiona alla viceversa.
- Scritto da: Carlo> Come sempre, i giornalisti di P.I. ragionano alla> viceversa, e Calamari è uno di questi. Prova tu,> Calamari, a fare un cd o un film e poi ne> parliamo. Facile fare i conti con la roba degli> altri. Ma che informazione è questa?Carlo Carlo,mi piace "alla viceversa", fa tanto Montalbano ...per il resto:1) Non sono un giornalista; scrivo per passione e perche' lo ritengo un dovere morale, da quando ho raggiunto la convinzione di avere qualcosa da dire che puo' valer la pena ascoltare. La maggior parte di coloro che scrivono in giro per la Rete non sono giornalisti. Pero' sono iscritto ad altro Albo...2) Non so cosa voglia dire "ragionare alla viceversa", ma ti suggerisco di soffermarti un attimo a pensare come sarebbe il mondo se 500 anni fa avessero inventato un copyright che dura 140 anni. 3) Vorrei invece sapere da te perche', sempre nello stesso periodo e senza "proprieta' intellettuale", si sono verificati numerosi casi di scrittori e musicisti che non solo non sono morti di inedia ma hanno tranquillamente vissuto del loro lavoro.4) Suonicchio, ma nel piu' stretto privato pe non far inorridire nessuno, niente cd quindi. Tutto quello che scrivo autonomamente, quasi sempre per diletto, ma talvolta anche retribuito, e' distribuito sotto licenza libera (GPL o Creative Commons); e' uno dei motivi che mi fanno andare tanto d'accordo con testate tanto rare quanto "illuminate" come Punto Informatico.5) se rileggerai l'articolo, cosa che ti farebbe bene, sara' gratis come la prima volta. Se vorrai prendere quello o qualsiasi cosa io abbia scritto e usarlo come base di un tuo lavoro che valga la pena di essere letto, sei il benvenuto. Il tuo commento non mi pare appartenga a questa categoria pero' ....calamarimRe: Calamari ragiona alla viceversa.
> 3) Vorrei invece sapere da te perche', sempre> nello stesso periodo e senza "proprieta'> intellettuale", si sono verificati numerosi casi> di scrittori e musicisti che non solo non sono> morti di inedia ma hanno tranquillamente vissuto> del loro> lavoro.Anche se la risposta è rivolta a Carlo, questa è troppo ghiotta, devo rispondere: perché all'epoca esisteva la figura dello scrittore (e del del musico e del poeta) di corte. E spesso anche del pittore. Del resto cosa si intendeva nell'antichità per mecenate? Chiunque avesse sostanze sufficienti per mantenere gli artisti, e quasi sempre era un signore o un monarca. Ma questa generosità non era del tutto disinteressata, no no.LeguleioRe: Calamari ragiona alla viceversa.
- Scritto da: Leguleio> Anche se la risposta è rivolta a Carlo, questa è> troppo ghiotta, devo rispondere: perché all'epoca> esisteva la figura dello scrittore (e del del> musico e del poeta) di corte. E spesso anche del> pittore. Del resto cosa si intendeva> nell'antichità per mecenate? Chiunque avesse> sostanze sufficienti per mantenere gli artisti, e> quasi sempre era un signore o un monarca. Ma> questa generosità non era del tutto> disinteressata, no no.Ghiotti controesempi:Quanti sono sopravvissuti NON avendo mecenati? Anche in assenza di statistiche, direi che la maggior parte dei sopravvissuti vivesse scrivendo, suonando e componendo su commissione.Mozart per esempio ha fatto ambedue le cose (ed e' morto povero).Leonardo vendeva quadri e progetti, si cercava mecenati, e pare fosse un oculato amministratore delle sue sostanze.Ma tutti i non-geni avevano il mecenate? No. Sono morti di fame? Ed allora che ha composto tutta la musica e la letteratura non riconosciuta "geniale" all'epoca?calamarimCopyright cancro della Cultura
Copyright cancro della Cultura How Can Somebody Who Loves Culture Possibly Defend The Copyright Monopoly?https://torrentfreak.com/how-can-somebody-who-loves-culture-possibly-defend-the-copyright-monopoly-130929The Hole in Our Collective Memory: How Copyright Made Mid-Century Books Vanishhttp://www.theatlantic.com/technology/archive/2013/07/the-hole-in-our-collective-memory-how-copyright-made-mid-century-books-vanish/278209[img]http://cdn.theatlantic.com/static/mt/assets/science/assets_c/2013/07/neweditions650-thumb-650x317-128315.jpg[/img] Copyright cancro della Cultura p)Copyright cancro della CulturaRe: Copyright cancro della Cultura
- Scritto da: Copyright cancro della Cultura> <b> Copyright cancro della Cultura </b> > > How Can Somebody Who Loves Culture Possibly> Defend The Copyright> Monopoly?> https://torrentfreak.com/how-can-somebody-who-love> > The Hole in Our Collective Memory: How Copyright> Made Mid-Century Books> Vanish> http://www.theatlantic.com/technology/archive/2013> > [img]http://cdn.theatlantic.com/static/mt/assets/s> > <b> Copyright cancro della Cultura </b> > > p)Anche lo spam però non scherza. Una bella chemioterapia per eliminarti?LeguleioRe: Copyright cancro della Cultura
- Scritto da: Leguleio> Anche lo spam però non scherza. Una bella> chemioterapia per> eliminarti?E per eliminare Leguleio come si fa?LegumeleioRe: Copyright cancro della Cultura
- Scritto da: Legumeleio> E per eliminare Leguleio come si fa?Con la camicia di forza?[img]http://www2.rifondazione.it/primapagina/wp-content/uploads/2013/10/camicia-di-forza.jpg[/img].....nel 2003 qualcuno manifestava al PE
... veramente quattro gatti c'erano ed erano ben consapevoli.[img]http://www.nachira.net/franz/IMG_0015.jpg[/img]( manifestazione davanti al PE, Agosto 2003 )In Europa 4 gatti continuano ad esserci (in latinamerica ora ci sono anche i governi). Intanto i profitti sulla proprietà intellettuale diventano sempre maggiori, in mano di un ristretto numero di oligopolisti (e dei loro azionisti), mentre la cultura e la conoscenza diventa un privilegio per i benestanti. La rete da distribuita, diventa un gruppo di walled gardens (gestito da un cartello di oligopolisti, tutti USA).znarfRe: nel 2003 qualcuno manifestava al PE
- Scritto da: znarf> ... veramente quattro gatti c'erano ed erano ben> consapevoli.> [img]http://www.nachira.net/franz/IMG_0015.jpg[/im> ( manifestazione davanti al PE, Agosto 2003 )> In Europa 4 gatti continuano ad esserci (in> latinamerica ora ci sono anche i governi).> Intanto i profitti sulla proprietà intellettuale> diventano sempre maggiori, in mano di un> ristretto numero di oligopolisti (e dei loro> azionisti), mentre la cultura e la conoscenza> diventa un privilegio per i benestanti. La rete> da distribuita, diventa un gruppo di walled> gardens (gestito da un cartello di oligopolisti,> tutti> USA).nessuno ti obbliga a comprare iCosi :DDr DoomPerformance
La risposta sta nella performance.Prima non si replicava, il libro non esisteva se non il prodotto amanuense di conservazione e tramandamento, l'informazione era un lusso per collezionisti.Poi man mano che le tecniche di replicazione sisono fatte economiche e diffuse dal libro, al disco in vinile fino alla copia magnetica, chi possedeva tali mezzi li ha utilizzati per generare ricchezza per pochi.Oggi replicare un'informazione è alla portata di tutti.Una cosa non è cambiata, la performance, del regista, dello scultore, dell'attore, del cantante, del poeta, persino quella del pittore.Per quante copie fruibili dei Girasoli di Van Gogh esistano, l'unica perfomance ha un valore inestimabile. Per Quanti torrents del concerto di Sade a New York nel 2001 ci siano, un biglietto per quello stesso spettacolo vale migliaia di dollari. Il valore del gesto artistico ritorna ad essere fisico, ed il facile guadagno realizzato nel periodo in cui i mezzi di replicazione erano privilegio di chi se li poteva permettere a caro prezzo per i fruitori sono finiti.In gamaica tutta la produzione DUB la fine degli anni 50 e l'inizio degli anni 80 è proliferata culturalmente in un ambito in cui il copyright non esisteva, e un disco costava il materiale di cui era fatto.Esisteva però il Soundsystem, la performance, attraverso il quale le persone fruivano del gesto artistico.Proprietà intelletuale ≠ SoldiChi ha scritto il kernel linux non sta certo morendo di fame, eppure nessuno gli versa un centesimo per usarlo, modificarlo redistribuirlo, il tutto in un ambito di progresso continuo.Chi veramente vuole la regressione, ad un periodo storico preciso compreso tra la metà e la fine del XX secolo, è chi si ostina a pensare che una legge del 1941 possa funzionare nel contesto tecnologico e culturale del 2013.Gli scrittori possono amare la stampa e odiare la fotocopiatrice?Un musicista può apprezzare la qualità di un CD ma evere delle perplessità nei confronti dei masterizzatori?Qualcuno dovrà convincersi di essere nato nel secolo sbagliato.just to fill the blankRe: Performance
- Scritto da: just to fill the blank> Qualcuno dovrà convincersi di essere nato nel> secolo> sbagliato.Lo sanno perfettamente e come se lo sanno!Il punto è che nell'attesa che tutti ne siano convinti pensano bene di far pressioni lobbistiche per salvaguardare il loro obsoleto modello di business.LeguleioRe: Performance
Ecco che tirano fuori un po' di soldini che hanno accumulato quando una cassetta con custodia fatta in cina costava 450 Lire, ma con 8 brani dei Qeen costava 18500 Lire, solo per far passare una legge che imponga una tassa su una tastiera che copra la differenza tra i gudagni di suonava una volta ma pubblicava un milione di volte e chi pubblica una volta ricopiataun milone di volte.Replicare è ok se è comodo per un editore o un artista. Improvvismente è sbagliato se è comodo per me. Chi ha inventato e chi ha inventato e prodotto il magnetofono o la macchina da scriver può morire di fame, per via del progresso, ma io devo pagare 2 euro in più un SSD perchè i nipoti di Battisti possano vivere di rendita senza nemmeno saper metter 2 note in fila senza stonare.just to fill the blankGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 16 dic 2013Ti potrebbe interessare