Jeff Bezos ha fatto un’apparizione all’Italian Tech Week di Torino per annunciare che nei prossimi venti anni milioni di persone vivranno nello spazio. Non in affitto calmierato, non in cooperative edilizie, proprio nello spazio. Fluttuanti nel vuoto cosmico, presumibilmente senza preoccuparsi di bollette del riscaldamento o vicini rumorosi.
Jeff Bezos prevede città spaziali tra 20 anni: genio visionario o delirio da miliardario?
Parlando con John Elkann, rampollo della dinastia Agnelli, Bezos ha dipinto un futuro dove la gente vivrà tra le stelle principalmente perché lo desidera
. Come se trasferirsi in orbita fosse una scelta lifestyle comparabile a preferire la montagna al mare. I robot si occuperanno del lavoro pesante, ha spiegato il fondatore di Blue Origin, mentre enormi datacenter di intelligenza artificiale galleggeranno sopra le teste dei coloni spaziali. Un’immagine idilliaca che fa sembrare lo spazio una sorta di quartiere galattico con Wi-Fi ad alta velocità.
La dichiarazione ha tutto il sapore di una gara con Elon Musk, che da anni promette di colonizzare Marte e ha suggerito che un milione di persone potrebbe viverci entro il 2050. I due miliardari sembrano impegnati in una competizione surreale su chi riuscirà a mandare più gente lontano dalla Terra, mentre quaggiù il resto dell’umanità si chiede se riuscirà a permettersi il mutuo.
La bolla positiva dell’AI (secondo chi ci investe miliardi)
Bezos si è dimostrato altrettanto ottimista sul fronte dell’intelligenza artificiale, difendendo il boom degli investimenti come una bolla positiva perché “industriale” e non “finanziaria“. Una distinzione sottile che probabilmente ha senso quando si hanno miliardi da investire, meno quando si sta cercando di capire se ChatGPT ruberà il lavoro nei prossimi mesi.
Non c’è mai stato un momento migliore per essere entusiasti del futuro
, avrebbe dichiarato Bezos all’auditorium torinese. Una frase che suona meravigliosamente ottimista quando sei uno degli uomini più ricchi del pianeta e leggermente surreale per chiunque altro stia affrontando il presente con le sue piccole complicazioni terrestri tipo inflazione, crisi climatica e incertezza economica.
La realtà è un’altra cosa…
C’è qualcosa di straniante nell’assistere a queste profezie mentre la maggior parte delle persone fatica a immaginare come sarà la propria vita tra cinque anni, figuriamoci tra venti. Bezos e Musk potrebbero davvero sapere qualcosa che sfugge alla gran parte di noi, oppure hanno semplicemente raggiunto quel livello di ricchezza dove le preoccupazioni dei comuni mortali svaniscono e vengono sostituite da fantasie di colonizzazione galattica.
Il pubblico torinese, secondo il Financial Times, ha ascoltato queste previsioni con quella che possiamo solo immaginare fosse una combinazione di fascino e incredulità educata.