Kodak torna agli onori delle cronache con il lancio di un nuovo prodotto, un ibrido tra smartphone e fotocamera. Solo 4 anni fa la gloriosa azienda fondata da George Eastman navigava in pessime acque : a causa degli eccessivi debiti, ha dovuto aprire la procedura per la bancarotta, è uscita dal settore delle macchine fotografiche digitali, ha venduto la divisione che produceva sensori per immagini, ma non è scomparsa dallo scenario delle società hi-tech. Superata questa faticosissima fase , ha cercato di riposizionarsi: da azienda con il core business nel mondo della fotografia ad azienda specializzata nel più ampio “mercato dell’immagine”. Ora cerca di stabilizzarsi come player nel settore dei dispositivi “mobile”: la partnership con Bullitt, azienda che già produce cellulari con il brand CAT e Land Rover, ha portato alla nascita di un nuovo smartphone Android, dopo il primo modello Kodak IM5 lanciato nel 2015.
Il nuovo cellulare Kodak si chiama Ektra – prendendo il nome dalle macchine fotografiche che commercializzava negli anni ’40 – e si presenta con un aspetto che richiama fortemente le compatte da turista . Ad iniziare dal retro, che è ricoperto di pelle, presenta una specie di rigonfiamento che serve da impugnatura quando si deve tener stretto l’apparecchio in posizione orizzontale per realizzare gli scatti fotografici, e integra un grande blocco fotocamera – molto simile a quello che si trova sulle digitali compatte. Anche il tasto circolare in metallo che si trova sul fianco destro è stato concepito e situato in questa posizione per agevolare la cattura delle foto e le riprese video.
Il design del device, comunque, è ad opera di Bullitt e comprende persino un’elegante custodia porta-smartphone dalla foggia retrò.
Se Bullitt si è occupata dell’ideazione stilistica dell’apparecchio, Kodak ha focalizzato il suo intervento sullo sviluppo del software che gestisce l’acquisizione e l’elaborazione delle foto e sull’assemblaggio del gruppo ottico per la fotocamera principale, che monta un sensore Sony Exmor da 21 megapixel e uno speciale rivestimento in grado di aumentare la luce catturata.
Scorrendo rapidamente la scheda tecnica del nuovo Kodak Ektra si capisce subito che siamo di fronte ad uno smartphone ben equipaggiato , anche se non proprio di fascia alta . Bullitt ha deciso di integrare in questo smartphone un display da 5 pollici a risoluzione 1920 x 1080 pixel – protetto dalla tecnologia Gorilla Glass 3 – un SoC a 10 core MediaTek Helio X20 , 3GB di RAM e 32GB di memoria per il salvataggio di app e dati – peraltro espandibili di altri 128GB attraverso le classiche schede microSD. La fotocamera anteriore monta un sensore da 13 megapixel, ha una lente con apertura focale 2,2f e può usufruire di una messa a fuoco automatica con rilevamento di fase (PDAF). Quella posteriore, che è un po’ il fiore all’occhiello dell’apparecchio, ha un sensore da 21 megapixel, apertura focale 2,0f, stabilizzatore ottico delle immagini, PDAF e protezione Gorilla Glass, oltre che un doppio led con funzione di flash . Come a ogni smartphone ormai, anche a questo nuovo prodotto Kodak non mancano i classici sensori (di luminosità ambientale, di prossimità, accelerometro e giroscopio), il connettore USB Type-C , le tecnologie GPS e GLOSNASS per la geolocalizzazione satellitare, la connettività Bluetooth 4.1, Wi-Fi standard 802.11 ac e quella LTE di quarta generazione per le reti di telefonia mobile. L’apparecchio – dicevamo – è gestito da Android, qui ancora in versione 6 Marshmallow . Non è chiaro se presto o tardi Kodak e Bullitt decideranno di fornire agli utenti un aggiornamento alla più recente versione 7 Nougat via OTA.
Kodak Ektra sarà venduto inizialmente in Europa per 449 euro o 449 sterline nel Regno Unito attraverso i canali di vendita che già usa Bullitt. Difficile ipotizzare quanto sarà grande il successo di questo nuovo smartphone, lecito però ricordare che nel mercato la concorrenza è altissima e che già altri brand – più o meno noti di Kodak – hanno provato a vendere i propri apparecchi puntando tutto sulle pregevoli qualità fotografiche del cellulare, senza riscontrare invero notevoli risultati.
Nicola Bruno