In un memo fatto circolare all’interno del network aziendale, e finito chissà come in mano alla stampa d’oltreoceano, il vicepresidente di Microsoft Satya Nadella ha annunciato in questi giorni l’apertura di una piattaforma di testing a esclusivo uso interno dei dipendenti, un test utile a raccogliere feedback definiti “critici” prima che la nuova versione del motore Live Search venga data in pasto al grande pubblico .
Il memo , pubblicato sul blog di All Things Digital , dà corpo alle indiscrezioni sin qui circolate su Kumo : che guarda caso passa dall’essere un nome di dominio registrato ma inutilizzato, al nickname adottato da Microsoft per la piattaforma di test di cui sopra. D’altronde un possibile accordo con Yahoo! sembra sempre più lontano all’orizzonte, e a Redmond non possono far altro che sperimentare in casa per evitare di finire indietro nella guerra per il search e l’advertising sul web.
Kumo(.com), parola che in giapponese significa “nuvola” o anche “ragno”, “opererà solo all’interno del network aziendale”, rivela Nadella, “e per far ottenere sufficienti feedback dirotteremo il traffico interno di live.com verso il sito di test nei prossimi giorni”.
Nonostante i progressi tecnologici fatti dagli attuali motori di ricerca, continua il vicepresidente, il 40 per cento delle richieste non ottiene la risposta desiderata, il 50 per cento è pertinente a ricerche precedenti e il 46 per cento delle sessioni di ricerca dura più di 20 minuti. Questi sono tutti segni del fatto che nel campo della ricerca web si può fare molto di più , dice Microsoft, per fornire agli utenti quello di cui hanno realmente bisogno quando ne hanno bisogno.
“Crediamo di poter fornire un’esperienza di ricerca migliore e più utile che aiuti non solo a fare ricerche ma a svolgere compiti” dice Nadella nel memo. In quanto al “come” questa esperienza debba migliorare, i dettagli sono alquanto scarsi trattandosi di un test a uso interno.
Nella nuova interfaccia di Kumo (i cui auspici saranno variabili a seconda del paese di provenienza, come in un motore di ricerca standard) i risultati saranno organizzati in un modo pensato per risparmiare tempo, un pannello sulla sinistra permetterà di organizzare e navigare in maniera più pratica tra i risultati, e ci sarà la disponibilità di caratteristiche come cronologie di sessione e funzionalità di preview in sovraesposizione.
È ancora poco, pochissimo per giudicare alcunché (tra l’altro senza la possibilità di accedervi in prima persona), e Microsoft si trincera dietro la semplice conferma del test interno senza fornire date o informazioni riguardanti una possibile (quanto probabile) apertura al grande pubblico delle porte di Kumo.
Alfonso Maruccia