Roma – Le due stesse rivali che nelle scorse settimane si sono sfidate a colpi di gigaflop, IBM e Silicon Graphics , hanno ieri annunciato di aver ottenuto contratti per la fornitura di supercomputer basati su Linux in Asia.
IBM fornirà alla Seoul National University, l’università più importante della Corea, un cluster da 425 nodi basato sui blade server JS20 , i primi server ultradensi di IBM ad adottare i processori Power PC 970 (meglio noti come G5). Il sistema, che verrà installato all’interno dell’istituto coreano all’inizio del 2005, includerà lo storage server Fast 7000 di IBM e fornirà una capacità massima di elaborazione pari a 5 Teraflops.
In Giappone, presso il Japan Atomic Energy Research Institute (JAERI), SGI installerà invece un supercomputer Altix 3700 Bx2 composto da 2.048 processori Itanium 2 e circa 13 Terabyte di memoria. SGI fornirà il proprio sistemone, capace di raggiungere i 13 Teraflops, a due differenti sedi dell’ente giapponese: queste saranno connesse fra loro attraverso una rete a fibre ottiche che consentirà la condivisione dei dati fra i due supercomputer.
Sia l’Università di Seoul che il JAERI affidano attualmente le proprie necessità di calcolo a due supercomputer con una potenza nell’ordine del Teraflop.
Anche IBM ha di recente varcato i confini del Giappone installando presso l’Advanced Industrial Science and Technology (AIST) un modello di supercomputer Blue Gene/L. Ed è proprio con la sua ultima generazione di supercomputer che il colosso di Armonk conta di riappropriarsi della posizione di vertice nella classifica Top500 , la cui nuova edizione semestrale verrà pubblicata l’8 novembre. Secondo alcune fonti, Big Blue dovrebbe comunicare proprio in queste ore di aver totalizzato 70 Teraflops, una potenza di calcolo che sarebbe nettamente superiore anche a quella annunciata di recente da SGI . La lotta per la prima posizione di classifica sembra dunque ancora aperta.