Sono stato al convegno della Microsoft, tenutosi qui a Roma il 30 gennaio, per la presentazione di Visual Studio.NET. Premetto che molta della gente intervenuta lo ha fatto esclusivamente per la presenza del “mostro sacro” Bill Gates.
Il sottoscritto non è un tipo facilmente impressionabile e il vedermi zio Bill dal vivo che girava le slide non mi ha mandato in brodo di giuggiole. Quello che invece mi ha fortemente impressionato sono le possibilità di sviluppo della piattaforma.NET e la nuova filosofia web di cui ho potuto intravedere qualche interessantissimo accenno.
Mi dispiace dover constatare la totale estraniazione da parte di certo pubblico di sviluppatori che ancora pensa che vi sia un dualismo di ambienti di sviluppo JAVA -.NET.
Non c’è assolutamente storia.
La realtà che ho toccato con mano mi permette di dire, ai lettori di questa webzine, che siamo oltre il linguaggio singolo, oltre il sito e l’applettina, oltre il pc stesso.
La nuova filosofia.NET è basata sulla realizzazione dei cosidetti “webservices” (applicazioni web autonome residenti su servers collegate tra di loro) in grado di dialogare attraverso il nuovissimo protocollo SOAP, basato su XML, e di restituire output su multi-device come pc, cellulare, pda e chi più ne ha più ne metta!
Siamo oltre il linguaggio stesso e non ha alcun senso elevare java ad arma totale contro “l’impero del male”: la piattaforma è in grado di supportare praticamente tutto perché tutto viene poi convertito tramite il SOAP/XML, compreso java.
Si è parlato anche di JUMP, il sistema per migrare da java a C-sharp. Voglio finire con un quesito: sareste pronti a cambiare linguaggio se C-sharp dovesse rivelarsi migliore di java o rimarreste arroccati sul passato solo per una poco logica e molto irrazionale scelta di campo ?