La prima università giapponese totalmente cyber

La prima università giapponese totalmente cyber

Lezioni in streaming, esami online e libri da scaricare liberamente. Ha aperto lunedì scorso la prima università giapponese interamente dedicata agli utenti Internet
Lezioni in streaming, esami online e libri da scaricare liberamente. Ha aperto lunedì scorso la prima università giapponese interamente dedicata agli utenti Internet

Esami, lezioni, ricevimenti: tutto online. Per gli amanti della vita sedentaria c’è di che gioire. Localizzato fisicamente nella cittadina di Fukuoka , già sede di importanti convegni sulla robotica e anche dei campionati del mondo di nuoto , è stato appena inaugurato il primo ateneo online del Giappone , con una cerimonia in diretta webcast su Internet.

La cerimonia si è svolta domenica scorsa al Fukuoka Dome (vedi foto), uno stadio di baseball situato nell’isola sud-occidentale di Kyushu, alla presenza di 130 studenti in carne ed ossa e molti altri connessi via Web.

“Japan Cyber University”, questo il nome, propone attualmente due soli corsi di laurea quadriennali, seguiti da un centinaio di professori: uno in Tecnologia dell’Informazione e uno in Beni Culturali. I corsi, trasmessi in streaming audio-video , avranno carattere obbligatorio, mentre i libri e le dispense saranno disponibili per il download 24 ore su 24 .

Per proteggere l’ateneo dai pericoli del mondo virtuale, massima attenzione è stata data al sistema di riconoscimento degli studenti, costantemente chiamati a confermare la propria identità durante lo svolgimento dei corsi e degli esami. Il timore più grande, infatti, sarebbe la possibilità di truccare gli esami andando su Google a cercare la risposta durante l’interrogazione, o facendoli svolgere da altri con generalità fasulle.

Annunciata all’inizio del 2006 e istituita a tempo di record, l’università, ironicamente, è guidata da un archeologo studioso dell’antico Egitto. Sakuji Yoshimura, ex professore della Waseda University e che sarà anche il preside della facoltà di Beni Culturali, ha accettato con “l’obiettivo di portare l’università nel mondo”. Gli scopi, evidentemente, sono quelli di offrire l’istruzione di livello universitario ad una fascia di popolazione sempre più ampia, venendo incontro a problemi di distanza e di lavoro.

Inizialmente aperta a circa duemila studenti, il numero degli iscritti è stato in seguito ridimensionato fino a 516 (secondo altre fonti a poco più di mille), per non compromettere la qualità dell’insegnamento e permettere un tranquillo svolgimento del primo anno di prova. Gli iscritti, secondo la portavoce dell’università Eriko Kitanoya, “hanno mediamente circa trent’anni, e molti di essi già hanno un lavoro”.

L’ateneo, prima di essere istituito, ha dovuto ottenere il via libera del Ministero delle Telecomunicazioni, ed è gestito da un consorzio di aziende private guidate dal colosso delle telecomunicazioni Softbank , che ne possiede il 71%. È il settimo ateneo istituito in Giappone da compagnie private, grazie al programma governativo di riforme strutturali attuato nell’ultimo periodo.

Quella della Japan Cyber University è solo la più estrema ed innovativa delle tante iniziative in corso nel campo dell’e-learning. Già in altre parti del mondo, infatti, esistono progetti similari: a partire dal diploma di laurea in informatica offerto dalla University of Oxford, che è interamente fruibile in rete, fino al sistema Moodle proposto dalla Sapienza di Roma.

E se il professore fa una domanda troppo scomoda, al massimo gli si può sempre spegnere il computer in faccia con la scusa del blackout.

Luca Spinelli

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Pubblicato il
3 apr 2007
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