La RAI pronta ad intasare l'UMTS

La RAI pronta ad intasare l'UMTS

Pare che nelle telecomunicazioni wireless di nuova generazione non si possa evitare l'ingresso della società di stato concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo
Pare che nelle telecomunicazioni wireless di nuova generazione non si possa evitare l'ingresso della società di stato concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo


Web (internet) – Società di stato e concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, la RAI potrà far valere tutto il suo peso anche nel settore delle “nuove telecomunicazioni”, UMTS in particolare. L’autorizzazione non è arrivata dal Garante per la concorrenza ma dal sottosegretario alle Comunicazioni , Michele Lauria.

Lauria sostiene che la RAI può entrare in gioco ma soltanto se non avrà quote di maggioranza di nuove società, se contabilmente le attività radiotelevisive siano “altro” rispetto a quelle nei nuovi settori e se rispetterà le direttive UE sulla liberalizzazione del settore: “i nuovi scenari delle comunicazioni se da un lato impongono l’esigenza di stare sul mercato multimediale, dall’altro necessitano di un’attenzione per quanto riguarda i profili della concorrenza, soprattutto da parte di società dove è ancora presente la mano pubblica”.

La RAI, che il risultato di un referendum di qualche anno fa voleva privatizzata, ipotesi che il ministro Cardinale si è permesso di escludere con fermezza nei giorni scorsi, secondo Lauria soltanto in presenza di certe garanzie potrà operare senza colpire negativamente il settore: “abbiamo visto in questi giorni cosa sta accadendo per quanto riguarda l’ Enel e l’alleanza con Telepiù per le commistioni a livello europeo che mettono in discussione anche incroci che possono sembrare in contrasto con quelle che sono le situazioni di fatto esistenti in Italia”. Qualcuno vuole tradurre?


Che la RAI abbia espresso un interesse per l’UMTS al punto da scomodare Lauria non è per altro cosa che deve stupire. L’UMTS, con la sua promessa di connettività wireless a larga banda, potrebbe consentire in un futuro non lontano di trasformare i telefonini e i device di connessione che sfruttano quella tecnologia in terminali “pronti a tutto”. Cioè pronti a ricevere pressoché qualsiasi genere di dato sotto qualsiasi forma.

L’interesse per le nuove forme del wireless è testimoniato, se ce ne fosse bisogno, dagli strilli della stampa cartacea che ieri ha scoperto il WAP, il protocollo che consente di avvicinare telefonia mobile e internet per la produzione di una lunga serie di nuovi servizi su reti GSM.

Secondo i dati pubblicati dai quotidiani in edicola ieri, nel 2003 in tutto il mondo ci saranno 500milioni di telefonini, il 75 per cento dei quali avrà la capacità di collegarsi ad internet. Sono dati che arrivano dall’incontro annuale del WAPForum , il gruppo che riunisce centinaia di aziende del settore intenzionate a supportare lo sviluppo di nuove tecnologie WAP e di far decollare il nuovo “mercato”. Come dice IlSole24Ore, “sarà il nuovo standard che legherà in un unico formato di comunicazione i cellulari Gsm alla Rete, per consentire agli utenti di utilizzare i servizi di Internet anche in movimento”.

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Pubblicato il
11 feb 2000
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