La Russia non avrà chip da TSMC, Intel, AMD e GlobalFoundries

La Russia non avrà chip da TSMC, Intel, AMD e GlobalFoundries

Intel, AMD, GlobalFoundries e TSMC hanno bloccato le esportazioni di chip verso la Russia in ottemperanza alle nuove regole imposte dagli accordi NATO.
La Russia non avrà chip da TSMC, Intel, AMD e GlobalFoundries
Intel, AMD, GlobalFoundries e TSMC hanno bloccato le esportazioni di chip verso la Russia in ottemperanza alle nuove regole imposte dagli accordi NATO.

Se c’è elemento che più di molti altri potrebbe incidere sull’economia russa in questo frangente di guerra, allora questo elemento è inerente le restrizioni nel mondo dei chip. Stiamo infatti parlando di una risorsa estremamente scarsa in questo contesto di mercato e le sanzioni contro la Russia potrebbero creare davvero un cappio attorno all’economia.

Il comunicato SIA (Semiconductor Industry Association) è di grande magnitudo: poche parole che peseranno molto sul tavolo delle decisioni di Vladimir Putin:

L’industria dei semiconduttori USA è pienamente impegnata a rispettare le regole di controllo delle esportazioni annunciate in risposta agli inquietanti eventi che stanno avvenendo in Ucraina. Stiamo ancora verificando le nuove regole per capire che impatto avranno sul nostro settore. Mentre l’impatto delle nuove regole sulla Russia saranno significative, la Russia non è consumatore diretto significativo di semiconduttori, rappresentando meno dello 0,1% degli acquisti globali di chip.

Russia, stop ai semiconduttori

Una frase estremamente significativa: mentre il mercato dei chip perderà lo 0,1% del proprio valore complessivo, la Russia perderà la quasi totalità dei semiconduttori di cui potrà aver bisogno per la propria produzione. Le aziende produttrici hanno già avvisato i propri partner russi: Intel, AMD e GlobalFoundries hanno interrotto le spedizioni e al gruppo si è aggiunta da Taiwan anche l’importante TSMC.

Nel giro di 48 ore sono avvenuti in stretta sequenza:

  • la fuoriuscita di British Petroleum da Rosneft
  • l’aumento dei tassi in Russia in risposta al tracollo del Rublo
  • la corsa al ritiro del denaro contante che ha messo in seria difficoltà le banche
  • il blocco dei pagamenti Swift
  • la stretta al mercato dei chip

Ognuno di questi tasselli è una spallata impressionante anche per un’economia come quella di un colosso come la Russia. La risposta economica all’attacco bellico, insomma, è di alto spessore e vede unito tutto l’occidente: i chip non potevano essere esclusi da questa strategia e, anzi, ne rappresentano un tassello cruciale e trasversale su moltissimi comparti.

Il comunicato SIA riporta inoltre un dettaglio ulteriore molto significativo: l’industria dei semiconduttori ha molti Paesi a disposizione per approvvigionarsi di materie prime, dunque non avrà problemi né con i metalli, né con i gas (vedi le ipotesi trapelate in relazione al Neon). Leggasi: scacco matto.

Fonte: SIA
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Pubblicato il
28 feb 2022
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