Larry Page, Google 2.0 e la città ideale

Larry Page, Google 2.0 e la città ideale

Il gran capo di Mountain View punta alla Luna con nuovi progetti su città ideali, aeroporti efficienti e altro ancora. Un modo per investire i miliardi guadagnati con Google o fare concorrenza ai lab speciali di Brin?
Il gran capo di Mountain View punta alla Luna con nuovi progetti su città ideali, aeroporti efficienti e altro ancora. Un modo per investire i miliardi guadagnati con Google o fare concorrenza ai lab speciali di Brin?

Larry Page vuole inseguire il sogno della città ideale investendo i miliardi di Google, almeno stando a quanto sostiene un nuovo report che muove dalle indiscrezioni di manager molto vicini al CEO della corporation per tratteggiare un primo profilo dell’iniziativa internamente nota come “Google 2.0”.

Nel nuovo progetto “moonshot” di Page rientrerebbe persino la creazione di un nuovo laboratorio speciale, chiamato simbolicamente “Google Y” per differenziarlo da quei lab “Google X” gestiti da Sergey Brin e da cui sono nati progetti ambiziosi come le auto a guida automatica , la Internet a mongolfiera del Progetto Loon , i droni per la consegna a domicilio e altro ancora.

Le ambizioni di Google Y guardano persino oltre il già futuribile orizzonte di Google X, visto che Page sarebbe interessato – tra le altre cose – a fondare una città “modello”, oppure ad aumentare l’efficienza degli aeroporti tradizionali. La volontà di sperimentazione di Page ricorda in parte quella del progetto Seasteading , appoggiato dal fondatore di PayPal Peter Thiel, anche se nel caso del CEO di Google il problema delle risorse economiche nemmeno si pone.

Ma Google 2.0 non è solo sogno astratto e città ideali, dicono le indiscrezioni, visto che in una delle riunioni interne condotte nell’ambito dell’iniziativa – aperta a un gruppo ristretto di manager dei più alti livelli – si è parlato della necessità, espressa dal solito Page, di incrementare la precisione del tracciamento geolocalizzato fino al singolo pollice o meno. Il tutto a vantaggio dell’umanità che compra e che vende, naturalmente.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
18 set 2014
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