Napoli – Dopo mesi di denunce contro le proposte commerciali di alcuni dei maggiori player delle TLC italiane, non può che sorprendere il fatto che l’ Autorità di controllo sulle telecomunicazioni decida di menare una tardiva bacchettata sui tentacoli delle aziende del settore. Stando a quanto dichiarato ieri, infatti, l’Autorità ha controllato 92 diverse offerte commerciali, il 65 per cento delle quali è risultata non trasparente.
Questo significa, ha spiegato Giuseppe Sangiorgi commissario dell’Authority, che l’organismo di controllo ha capito che i consumatori sono a rischio: “quanto abbiamo potuto rilevare dimostra che i consumatori si trovano a dover fare i conti con un vero e proprio far west di offerte commerciali”.
“Questo, ha continuato il commissario, rappresenta un grosso problema. Quello della trasparenza è uno dei grandi temi di cui l’Authority deve farsi carico. In particolare ci stiamo chiedendo come poter intervenire con incisività nel settore senza frenare gli operatori e contemporaneamente immaginando di stabilire uno standard minimo di completezza al quale tutti gli operatori dovranno attenersi. Questo standard deve essere in grado di rendere la pubblicità, le informazioni commerciali, effettivamente trasparenti e dunque assolutamente comprensibili per gli utenti e i consumatori italiani”.
Nel frattempo, sul ruolo dell’Autorità è intervenuto Michele Lauria, sottosegretario, che non ha perso occasione di far capire come il governo vede l’Autorità TLC: “i tempi per un’autorità europea non sono maturi. Non ci sono ancora i tempi per un coinvolgimento più diretto nei livelli decisionali delle singole autorità”. Queste però “non devono fischiare ogni momento” perché “i livelli decisionali devono appartenere alla politica”.