Legge sui mercati digitali: ecco i primi gatekeeper

Legge sui mercati digitali: ecco i primi gatekeeper

I primi sette gatekeper che dovranno rispettare il Digital Markets Act sono Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance, Meta, Microsoft e Samsung.
Legge sui mercati digitali: ecco i primi gatekeeper
I primi sette gatekeper che dovranno rispettare il Digital Markets Act sono Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance, Meta, Microsoft e Samsung.

Come previsto, la Commissione europea ha ricevuto le notifiche dalle aziende che dovranno rispettare il Digital Markets Act (Legge sui mercati digitali). Al momento sono sette i gatekeeper, ovvero le Big Tech che rientrano nei requisiti della legge. La designazione ufficiale avverrà entro il prossimo 6 settembre.

Sette gatekeeper, in attesa di Booking.com

Il Digital Markets Act prevede una serie di obblighi e divieti per i gatekeeper. Questo termine indica le aziende che offrono servizi con almeno 45 milioni di utenti attivi al mese e hanno un fatturato annuo pari o superiore a 7,5 miliardi di euro negli ultimi tre esercizi finanziari o capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro nell’ultimo esercizio finanziario.

Le Big Tech che hanno dichiarato di superare queste soglie sono: Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (TikTok), Meta, Microsoft e Samsung. La Commissione europea esaminerà la documentazione e comunicherà ufficialmente i gatekeeper entro il 6 settembre. In seguito alla designazione, i gatekeeper avranno sei mesi di tempo per conformarsi ai requisiti della legge sui mercati digitali, quindi entro il 6 marzo 2024.

Nell’elenco doveva esserci anche Booking.com. L’azienda ha però comunicato che non rispetta i requisiti, in quanto il numero di utenti e il fatturato sono diminuiti durante la pandemia COVID-19. Probabilmente supererà le soglie entro fine anno e informerà la Commissione.

In base alla legge, i gatekeeper dovranno consentire app, app store e sistemi di pagamento di terze parti, la cancellazione delle app preinstallate e l’interoperabilità dei servizi di messaggistica. In caso di violazione verranno applicate le sanzioni previste: fino al 10% del fatturato mondiale o 20% per infrazioni ripetute e penalità giornaliera fino al 5%.

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Pubblicato il
4 lug 2023
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