Lewandowski rompe con Huawei: c'è di mezzo la Russia

Lewandowski rompe con Huawei: c'è di mezzo la Russia

Robert Lewandowski ha stracciato un contratto con Huawei dopo aver saputo di un possibile collaborazionismo (negato da Huawei) con la Russia.
Lewandowski rompe con Huawei: c'è di mezzo la Russia
Robert Lewandowski ha stracciato un contratto con Huawei dopo aver saputo di un possibile collaborazionismo (negato da Huawei) con la Russia.

Il caso era già di per sé importante, ma a portarlo agli onori delle cronache è il nome altisonante che ha gettato una luce ulteriore sulla questione. Il caso è quello di Robert Lewandowski, cannoniere del Bayern Monaco e della Polonia, il quale avrebbe rotto il proprio contratto di sponsorizzazione con Huawei in virtù di un possibile collaborazionismo del gruppo con la Russia. Lewandowski è un attaccante abituato agli scatti improvvisi e in questo caso il dribbling è magistrale: un contratto milionario strappato e poche parole da aggiungere dopo la decisa presa di posizione già anzitempo affidata ai social network per condannare l’attacco russo in Ucraina.

Per capire cosa sia successo bisogna però fare un passo indietro: poche ore prima il gigante cinese della telefonia era stato accusato dal Daily Mail di aver supportato la Russia nella difesa dei propri apparati informatici da possibili attacchi (come peraltro poi avvenuto per mano degli Anonymous). Una accusa infamante nel contesto di un teatro bellico che vede tutto il mondo schierarsi in opposizione alla Russia. La Cina si è però dichiarata neutrale e in queste ore non manca occasione di bacchettare la NATO e le sue presunte ambizioni a est.

I rapporti tra Huawei e la Russia

I rapporti tra Huawei e la Russia sono peraltro idilliaci da tempo: dopo l’ostracismo statunitense in campo 5G, infatti, è stata proprio la Russia ad accogliere le infrastrutture del colosso cinese. Huawei, in ogni caso, nega ogni addebito e allontana da sé un coinvolgimento che sarebbe oltremodo scomodo da spiegare:

A Robert Lewandowski, bandiera di quella Polonia che con la Russia ha il nervo scoperto da tempo, le smentite non sono evidentemente bastate e, sebbene la rottura del contratto non sia stata addebitata a situazioni specifiche, la correlazione tra i fatti è tutto fuorché dubbia. La presa di posizione è stata netta per quanto concerne la sfida sul campo per le qualificazioni ai Mondiali, ma la presa di posizione è stata altrettanto netta per quanto riguardante la solidarietà al popolo ucraino.

Uno scatto dei suoi, un tiro all’incrocio che non lascia scampo. Come la tripletta incredibile siglata in Champions League in soli 23 minuti ad appena 24 ore da un contratto stracciato da 5 milioni di euro.

Fonte: Daily Mail
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Pubblicato il
10 mar 2022
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