Huawei e 5G: il no degli USA, il sì della Russia

Huawei e 5G: il no degli USA, il sì della Russia

Se gli Stati Uniti hanno sbattuto la porta in faccia a Huawei per quanto concerne l'allestimento delle reti 5G, l'accoglienza in Russia è ben diversa.
Huawei e 5G: il no degli USA, il sì della Russia
Se gli Stati Uniti hanno sbattuto la porta in faccia a Huawei per quanto concerne l'allestimento delle reti 5G, l'accoglienza in Russia è ben diversa.

Gli Stati Uniti hanno messo al bando ormai da tempo Huawei per quanto concerne la fornitura di infrastrutture da destinare all’allestimento delle reti 5G (chiedendo ai paesi alleati di fare altrettanto), ma il colosso cinese sembra aver trovato nella Russia un nuovo e importante territorio di conquista.

Il 5G di Huawei in Russia

È di questi giorni la firma dell’accordo, avvenuta presso il Cremlino di Mosca, che lega il produttore di Shenzhen a MTS (Mobile TeleSystems), il primo operatore del territorio con circa 110 milioni di utenti distribuiti anche in Ucraina, Armenia e Bielorussia. L’obiettivo della partnership è quello di mettere a disposizione delle imprese e dei cittadini locali i primi network 5G entro il prossimo anno. Il mese scorso anche Beeline, altro operatore del paese, ha annunciato la propria stretta di mano con Huawei, con finalità del tutto simili.

Huawei nel mondo: indagini in corso e blocchi già definiti

Prendiamo a riferimento la mappa qui sopra, realizzata e condivisa da CNN, per capire come a livello mondiale le amministrazioni e le autorità dei diversi paesi abbiano fin qui approcciato la questione. In rosso territori come Stati Uniti, Australia, Taiwan e Nuova Zelanda che hanno già ufficializzato il loro no a Huawei per quanto concerne la fornitura delle apparecchiature destinate al 5G e, in alcuni casi, anche la commercializzazione dei dispositivi mobile. In blu le nazioni che invece hanno fino ad ora annunciato l’intenzione di condurre indagini approfondite, così da far emergere eventuali rischi per la cybersecurity come sostenuto da alcuni: Germania, Belgio, Norvegia, Canada, Giappone, Repubblica Ceca, Regno Unito e Francia.

Tutti gli altri, quelli in grigio, mantengono una posizione neutrale. Tra questi c’è anche l’Italia. L’ultima dichiarazione ufficiale e istituzionale sul tema è quella del febbraio scorso attribuita al Ministero dello Sviluppo Economico, che smentisce qualsiasi ipotesi di blocco o messa al bando. La riportiamo di seguito.

Con riferimento agli articoli di stampa su una presunta messa al bando delle aziende Huawei e ZTE dall’Italia in vista dell’adozione della tecnologia 5G, il Ministero dello Sviluppo Economico smentisce l’intenzione di adottare qualsiasi iniziativa in tal senso. La sicurezza nazionale è una priorità e nel caso in cui si dovessero riscontrare criticità, al momento non emerse, il MiSE valuterà l’opportunità di adottare le iniziative di competenza.

Fonte: CNN
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Pubblicato il 7 giu 2019
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