LHC, ripartono i fasci protonici

LHC, ripartono i fasci protonici

Avviata la seconda fase degli esperimenti su LHC, l'acceleratore di particelle europeo che presto raggiungerà traguardi energetici senza precedenti. Per arrivare là dove nessun fisico teorico è mai giunto prima
Avviata la seconda fase degli esperimenti su LHC, l'acceleratore di particelle europeo che presto raggiungerà traguardi energetici senza precedenti. Per arrivare là dove nessun fisico teorico è mai giunto prima

Gli ingegneri e i ricercatori del CERN ha riavviato i sistemi del Large Hadron Collider (LHC), la macchina più complessa mai costruita dall’uomo e che ora risulta essere ancora più complessa e potente. Uno strumento prezioso per stabilire nuove pietre miliari nel campo della fisica dei quanti e non solo.

L’LHC è stato riavviato dopo la falsa partenza di qualche giorno fa e dopo due anni di un’intensa opera di mantenimento e consolidamento, comunicano da Ginevra , un’opera che è in pratica consistita con un sostanzioso upgrade all’hardware dell’acceleratore di particelle che corre per 27 chilometri sotto il territorio europeo.

In questi due anni i tecnici hanno consolidato circa 10.000 interconnessioni elettriche tra i magneti dell’acceleratore, dicono dal CERN, hanno aggiunto sistemi di protezione magnetica, migliorato e rafforzato sistemi criogenici, elettronici e sotto vuoto. Anche la configurazione dei fasci di protoni è stata aggiornata, e ora le collisioni avvengono a più breve distanza con intervalli ridotti da 50 a 25 nanosecondi.

Dopo l’aggiornamento l’LHC ha la capacità di raggiungere (presumibilmente entro l’estate) energie a 13 teraelettronvolt, un livello più che raddoppiato rispetto a quello toccato nella prima fase degli esperimenti (6,5 TeV). E se l’acceleratore è già stato in grado di confermare l’esistenza del bosone di Higgs, i fisici e i ricercatori impegnati a Ginevra si aspettano ora di assistere alla generazione di ogni sorta di nuova particella e alla messa in crisi di teorie scientifiche più o meno assodate.

Per il momento l’LHC è stato “messo in moto” con due primi fasci di protoni sparati in direzione opposta l’uno all’altro a 450 GeV di energia, mentre nei prossimi giorni tutti i sistemi verranno tenuti sotto controllo prima di incrementare i livelli energetici degli esperimenti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
7 apr 2015
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