Life on Mars? Un sensore europeo lo dirà

Life on Mars? Un sensore europeo lo dirà

Fondi NASA finanziano lo sviluppo di uno strumento che fornirà informazioni precise sulla possibile presenza di vita sul Pianeta Rosso. In mezzo c'è lo zampino di ESA, l'Agenzia Spaziale Europea
Fondi NASA finanziano lo sviluppo di uno strumento che fornirà informazioni precise sulla possibile presenza di vita sul Pianeta Rosso. In mezzo c'è lo zampino di ESA, l'Agenzia Spaziale Europea

La National Aeronautic and Space Administration statunitense ha sganciato ben 750mila dollari per la realizzazione e la messa a punto di una tecnologia avanzata per la ricerca di vite extra-mondo denominata Urey, Mars Organic and Oxidant Detector .

Sviluppato dalla European Space Agency , Urey farà parte della strumentazione della spedizione ExoMars , rover marziano (vedi foto in basso) il cui lancio è previsto per il 2013 e che inaugurerà l’importante Aurora Exploration Programme , pensato per collezionare dati utili per meglio progettare future esplorazioni robotiche e umane del Sistema Solare.

Allo JPL di Pasadena devono evidentemente essere stati folgorati dai recenti rilevamenti del Mars Orbiter , che avrebbe individuato potenziali segni di presenza di acqua sul suolo rossiccio di Marte. Per ora, a dirla tutta, Urey ha già dimostrato di cosa sia capace durante le sperimentazioni condotte nel deserto di Atacama in Cile, vero “inferno in terra” dove la rarità della pioggia è un record forse battuto solo dalle montagne eterne del Polo Antartico .

Il roverino Urey è progettato per individuare quelle particelle funzionali alla vita organica come gli amminoacidi, in concentrazioni nell’ordine di poche parti per mille miliardi . Non solo: la strumentazione è sufficientemente avanzata da riuscire a distinguere le condizioni in cui le molecole possano o abbiano potuto gettare le basi per la formazione di organismi viventi più complessi, o siano rimaste altresì inerti come composti inanimati.

Entro breve assisteremo dunque alla realizzazione di una nuova generazione di tecnologie per il sondaggio dei suoli extra-terrestri, nella speranza che ExoMars non si imbatta nei marziani del prossimo film di Michael Bay.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
13 mar 2007
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