L'Italia digitale di Renzi guarda a Luna

L'Italia digitale di Renzi guarda a Luna

L'ex di Wired Italia sarà il Digital Champion del governo italiano richiesto dall'UE. Dovrà confrontarsi con le ristrettezze nazionali e le aspettative continentali
L'ex di Wired Italia sarà il Digital Champion del governo italiano richiesto dall'UE. Dovrà confrontarsi con le ristrettezze nazionali e le aspettative continentali

Riccardo Luna sarà il nuovo “Digital Champion”, figura voluta dalla UE per promuovere i temi dell’innovazione tecnologica e dell’agenda digitale, del Governo italiano.

Riccardo Luna si fa notare nel 2003, quando fu tra i primi giornalisti a raccontare “Calciopoli”, lo scandalo sulla corruzione degli arbitri del calcio italiano: allora vicedirettore dell Corriere dello Sport, lo lasciò proprio per la presunta reticenza del quotidiano sportivo ad occuparsi del caso. Per raccontarla senza censure ha fondato la testata “Il Romanista”, che per prima ha pubblicato le intercettazioni che hanno scoperchiato il vaso di Pandora della Serie A. Successivamente Luna si è specializzato – in seguito a un viaggio in Silicon Valley – nei temi legati all’innovazione tecnologica ed ha fondato la versione italiana della rivista Wired . Come direttore di questa testata è stato tra l’altro promotore dell’iniziativa per candidare Internet al Nobel per la Pace. Dal gennaio del 2012 è Presidente di Wikitalia, associazione che si propone di diffondere la trasparenza e l’open data nell’e-government; è inoltre membro del board di Oxfoam e di Building Green Futures e, dopo aver lasciato Wired, ha fondato la rivista online CheFuturo!.

Come Digital Champion, ora, affiancherà il nuovo team di consulenti del ministro Marianna Madia, che gode già dell’ aiuto di Stefano Quintarelli e Alessandra Poggiani (nominata a capo dell’AGID): il lavoro d’altronde non manca, come dimostrano le prime polemiche legate al progetto di riforma della scuola del Governo Renzi, che in teoria dovrebbe puntare proprio sulla connettività e sull’innovazione tecnologica ma che appare non avere affatto le necessarie coperture finanziarie.

In particolare servirebbero 2,2 miliardi di euro l’anno nel prossimo quinquennio per l’ammodernamento di edifici, attrezzature e tecnologie e 650 milioni di euro all’anno per coprire una bolletta legata alla connessione Internet pari a 7,9 euro al mese per studente : per comprendere il ritardo italiano basta sottolineare come al momento risulti coperto da connessioni veloci solo il 20 per cento della popolazione italiana.

Di questo e di altro Luna dovrà parlare anche in Europa, dove dovrà confrontarsi con il nuovo commissario all’Economia digitale Günther Öttinger.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
15 set 2014
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