Londra in una smart card

Londra in una smart card

Fare la spesa e salire in treno con la stessa carta: anche Londra sperimenta i progetti integrati di pagamento elettronico metropolitano, ormai diffusi in tutto il mondo. I dettagli
Fare la spesa e salire in treno con la stessa carta: anche Londra sperimenta i progetti integrati di pagamento elettronico metropolitano, ormai diffusi in tutto il mondo. I dettagli


Londra – Il settore del trasporto pubblico si rivela nuovamente il terreno più fertile per introdurre l’uso dei sistemi di pagamento e di identificazione elettronica. L’agenzia pubblica Transport for London , incaricata di gestire la rete di trasporti metropolitani nella capitale britannica, ha varato un progetto pilota per avvicinare oltre due milioni di cittadini all’uso di un “borsellino elettronico” polifunzionale.

L’amministrazione londinese intende snellire il pagamento di numerosi servizi (dal parcheggio fino alla “congestion charge”, la tariffa per le automobili che entrano nelle zone a traffico limitato) integrando il tutto nell’uso di un’unica smart card. Un’idea già sviluppata anche in Italia, dove l’ ATAC romana e l’ ATAF fiorentina offrono rispettivamente Metrebus e Fiorino Card.

Ma Londra vuole spingersi oltre sulle orme di Hong Kong e Tokyo , le due metropoli maggiormente all’avanguardia nell’impiego di simili tecnologie. Grazie alla Oyster Card , solitamente usata per pagare la tube londinese, i cittadini disporranno di un unico strumento per acquistare beni e servizi sull’intero territorio urbano. La privacy e la sicurezza verrà garantita, vien detto, rispettando lo standard europeo EN 1546.

Al momento soltanto alcuni sobborghi londinesi stanno sperimentando il valore aggiunto della smart card, impiegata nelle librerie pubbliche e presso alcuni negozi. Il punto di forza di simili progetti risiede nel poter contare sulla pre-esistenza di un’ampia diffusione del supporto, sfruttando i bisogni di mobilità urbana delle grandi città per introdurre innovazioni di grande portata.

Un numero sempre maggiore di istituzioni internazionali vede nelle smart card la chiave di volta per una progressiva modernizzazione tout-court della cittadinanza. Cosa accade in Italia? Siamo indietro : la tecnologia c’è da tempo ma non viene sfruttata al massimo. Per capire quanto rapidamente certe novità hi-tech stanno entrando nella vita di tutti i giorni basti considerare che il progetto ESPRIT 3 dell’Unione Europea aveva portato alla creazione dei chip utilizzati nei documenti elettronici già nel 1993. Trattandosi di tecnologie, dunque, i tempi si stanno rivelando molto biblici e poco smart.
(Tommaso Lombardi)

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Pubblicato il
7 mar 2005
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