Steve Jobs è intervenuto personalmente per far approvare una app rifutata da App Store: troppo interessante per negarla agli utenti del Melafonino. Knocking Live Video, questo il nome dell’applicazione, non rispettava in effetti i parametri necessari per andare a fare compagnia alle oltre 100mila del catalogo online.
Colpa di una API utilizzata impropriamente: Knocking Live Video, differentemente da programmi simili , abilita lo streaming peer-to-peer di video su iPhone attraverso connessioni WiFi o 3G.
Una volta preso atto del rifiuto in cui era incorsa la sua applicazione, lo sviluppatore Brian Meehan ha scritto direttamente al CEO di Apple e, mostrando evidentemente una buona padronanza della retorica , è riuscito a fare sì che Jobs ribaltasse le conclusioni dei suoi stessi dipendenti addetti alla revisione dei programmi candidati a entrare in App Store.
Viste le reazioni dello stesso Jobs in una recente controversia fra Apple e una software house australiana, e in generale la policy su cui si basa l’iter di approvazione delle varie applicazioni, Meehan può ritenersi soddisfatto: non ha ricevuto risposte laconiche a mezzo iPhone presidenziale e non è stato scomunicato dalla Grande Mela di Cupertino.
Giorgio Pontico