Web – MAI PIU ‘ FOLK HERO. Dopo l’amplesso finale con il pubblico Luther Blissett si risveglia con un retrogusto sospetto in bocca e si chiede “Cosa immaginare oltre me stesso?”. Nel momento in cui l’icona di Luther Blissett entra nello star system e le masse e i media lo acclamano all’unisono, sembra giusto offrire loro una istituzione totalitaria che rilanci la posta in gioco.
Cosa immaginare oltre Luther Blissett? Quali strumenti possono competere con la disarmante e gioiosa genialità di un nome multiplo, superando i problemi di massificazione, inflazione del nome, entropia della carica sovversiva del dispositivo?
Luther Blissett 2.0 non poteva essere un’altra pop star, un’altra icona antropomorfa, un altro folk hero che si trasformasse in VIP dei salotti mondani dopo la gioventù ribelle. La critica all’identità individuale e culturale doveva continuare con altri mezzi, inventarsi nuovi generi e dispositivi inquietanti e destabilizzanti. Il superamento dell’icona antropomorfa non poteva che azzardare quindi un simulacro inorganico, de-umanizzato, anonimo, asessuato, acefalo.
La reincarnazione del karma del Multiplo non poteva rimanere ancora sul palcoscenico dei media a farsi incorniciare nei luoghi comuni del personaggio “virtuale”, del Robin Hood dell’informazione e del Beffatore. Nonostante quanto si dice, Luther Blissett è una pratica politica e un mito nati e connaturati al vecchio regime dei media di massa. Con l’avvento delle rete la pratica, orizzontale per definizione e natura, si è diffusa velocemente, ma non ha saputo integrarsi con la struttura profonda del network. Perché continuare ad essere una star dei mass media quanto oggi i nuovi tactical/ personal/ networked media offrono la possibilità di costruire i propri mass media dal basso e di affrontare quindi media e istituzioni sul loro stesso piano? Luther Blissett migra quindi dal mito all’infrastruttura tecno-mediatica e si riappropia di quelli che oggi sono i “mezzi di produzione” delle New Economy.
Già Luther Blissett aveva dato definizioni diverse di sé stesso. Da nome collettivo si era passati a nome multiplo e poi a nome multiuso. La più interessante rimane la definizione di Luther Blissett come “pop star aperta”. Dove si intende che la pratica non sta nel semplice uso di un nome collettivo ma nella costruzione di una pop star dal basso, facendo immaginare una struttura connettiva, integrata, più organizzata, come se si potesse programmare il cervello o operare agli organi di questo avatar gigantesco.
Questa intuzione non è stata approfondita ma dimostra l’influenza su Luther Blissett del modello dell’intelligenza collettiva/connettiva proveniente dal network. Come tradurre e implementare questa eredità genetica in un corpo più adatto al network e soprattutto allo
spettacolo dei media integrato con il network, leggi hype della New Economy?
Poiché i media si sono costruiti un banale Luther Blissett a loro immagine e somiglianza che mette il dispositivo in stallo, l’unico modo per uscirne è cortocircuitare le istituzioni stesse e in un fantastico controtempo FARSI ISTITUZIONE.
Luther Blissett diventa net_institute: un apparato istituzionale a rete costruito per e su l’architettura della pop star aperta. Il net_institute rovescia il mito di Luther Blissett e lo reincarna in un apparato reale che nulla a che vedere con l’immaginario del folk hero, del beffatore, del trickster, o in un altre parole dell’alternativo. Stabilito fin da principio che il net_institute è una ISTITUZIONE, si diventa indigesti ai media alla ricerca di giovani ribelli. Non ci sarà pericolo di recupero perché non c’è nessuna posa ribelle e nessun ammicco alla spettacolo.
Il net_institute non appartiene più al sottobosco della rete da cui partire per incursioni nell’immaginario hollywoodiano dei media. Il net_institute sceglie la città contro il bosco per mettere mano al sistema nervoso del nuovo potere e della nuova economia. Il net_institute progetta piani di scontro e confronto al di fuori delle metafore città-bosco, overground-underground.
Luther Blissett è stato un pioniere che ha esplorato nuove regioni del desiderio e cartografato nuovi spazi di azione. Oggi è di nuovo il tempo di chiedere alle masse uno sforzo di immaginazione, uno sforzo pari a quello impiegato per capire e usare il modello di nome multiplo e mito collettivo. E ‘ tempo di applicarsi a istituzioni orizzontali e istituti a rete, a dispostivi estetici totalitari, a miti che mettano mano all’infrastruttura del potere e dell’economia e non solo all’immaginario collettivo, è tempo di costruirsi i propri mass media senza tornare a “contestare” i mass media tradizionali, è tempo di ripensare a rapporti umani non mediati dalla tecnologia e rivitalizzare il tessuto sociale delle città.
Il Multiplo è un organismo autopoietico capace di espellere le sue parti in cancrena o in paralisi identitaria, di sviluppare anticorpi ai virus esterni, di riorganizzare completamente la sua struttura multicellulare per adattarsi a nuovi ambienti, di riprodursi per gemmazione e per fecondazione. L’organismo non è immortale e perfetto ma sembra ancora capace di mutare e reinventare continuamente il suo DNA, di creare e sperimentare nuove forme di vita. Il net_institute è questo stesso organismo.
Dentro il net_institute nessuno ha un nome. Si diventa semplicemente un dispositivo, una protesi dell’apparato. Come accade nel sistema economico e sociale esterno in cui l’umano è funzione del sistema semiotico del denaro, di una macchina gigantesca che lo usa e lo tiene in vita solo ai fini della propria sopravvivenza, sistema in cui “l’uomo è parlato dal denaro”. La differenza sta nel fatto che l’apparato del net_institute è aperto, orizzontale, molecolare e permette di essere abitato da qualsiasi identita’ e desiderio. Il net_institute è un organismo autistico con una propria economia libidica che non dipende dal grado di contestazione del sistema esterno o dal suo star system. Il net_institute è un istituzione per il desiderio e la schizofrenia. Il net_institute è un apparato totalitario che può albergare anche in un solo cervello: il tuo.
La mitopoiesi del net_institute coinvolge gli archetipi, le sceneggiature, le architteture proprie del potere occidentale e non più dell’eroe o anti-eroe mitico. Il net_institute gioca con l’immaginario nei punti nevralgici in cui esso presta icone e simulacri all’allucinazione consensuale del potere. Imita il potere per mostrare alla società il suo volto sclerotizzato.
Il net_institute porta il suo dispositivo schizoide nel cuore delle istituzioni europee per decostruirle dall’interno, per cortocircuitare finalmente cultura istituzionale e pseudo-antagonismo, per sabotare quelle istituzioni che consciamente o meno contribuiscono a fondare il background culturale della Fortezza Europa. Il net_institute interrompe la trasfusione di sangue per mezzo della quale “artisti radicali” e “terroristi culturali” tengono in vita l’agonizzante cultura istituzionale. In questo confronto, il net_institute non può essere recuperato dalle istituzioni perché istituzione esso stesso.
Il net_institute applica al capitalismo occidentale le anonime e surreali pratiche di liberazione della retro-avanguardia nate nei regimi comunisti dell’est europa. Come nel profetico Brazil di Terry Gilliam, il net_institute è il Mr. Tuttle che si insinua nella rete di tubi della comunicazione dominante, la smonta, la cortocircuita e la ricostruisce secondo i propri fini.
Luther Blissett vi invita a costruire l’istituzione orizzontale più estesa del pianeta. The invisible college rides again.
Diventa net_institute: http://net-i.zkm.de
Luther Blissett,
Samsara, 21 Marzo 2000