Marte, per NASA il 2020 è vicino

Marte, per NASA il 2020 è vicino

L'agenzia spaziale statunitense preannuncia i piani per il futuro non molto lontano dell'esplorazione del pianeta rosso. Già previsti l'invio di un nuovo rover da qui a 8 anni, e di astronauti in carne e ossa entro il 2030
L'agenzia spaziale statunitense preannuncia i piani per il futuro non molto lontano dell'esplorazione del pianeta rosso. Già previsti l'invio di un nuovo rover da qui a 8 anni, e di astronauti in carne e ossa entro il 2030

Le desolate lande rossicce di Marte verranno presto calcate da un nuovo rover con logo NASA, mentre la tanto auspicata (sognata?) prima missione umana verso il quarto pianeta del Sistema Solare comincia ad avere una scadenza precisa fissata nel tempo.

John Grunsfeld, amministratore associato per la divisione scientifica di NASA, ha annunciato quelli che dovrebbero essere i piani “marziani” del futuro non troppo lontano dell’agenzia spaziale statunitense: un nuovo rover arriverà su Marte nel 2020, mentre i primi astronauti a posare piedi umani sul pianeta dovrebbero ammartare entro il 2030 o giù di lì.


Il nuovo rover verrà costruito a partire dal successo di Curiosity , e includerà parti e tecnologie precedentemente scartate proprio dall’inclusione nel Mars Science Laboratory (nome ufficiale di Curiosity). E a chi volesse tacciare di intempestività la programmazione di una sonda 8 anni prima del lancio, Grunsfeld risponde che lo stesso Curiosity è stato lanciato dopo 10 anni di progettazione, lavori di sviluppo e pianificazione.

L’invio dei primi astronauti su Marte entro il 2030 rientra poi negli obiettivi scientifici “ad alta priorità” stabiliti da NASA e approvati dal presidente Barack Obama, continua Grunsfeld. E il budget che va progressivamente restringendosi per i tagli decisi dalla politica di Capitol Hill? Il prossimo rover rientra nello stanziamento quinquennale approvato da Obama per il 2013, dice Grunsfeld, per il resto si vedrà.

Al di là di questi obiettivi prioritari, l’agenzia intende infine servirsi di partnership con organizzazioni esterne (ESA e ROSCOSMOS in primis) per continuare il lavoro di studio ed esplorazione robotica tramite sonde del Sistema Solare.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 6 dic 2012
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