Web – Le cose si fanno più difficili per Mp3.com , il celeberrimo sito dedicato alla musica in rete. Oltre all’attacco dei colossi dell’industria discografica internazionale riuniti nella RIAA , ora il sito deve fronteggiare la discesa in campo di MPL Communications, etichetta dietro alla quale si muove l’ex beatle Paul McCartney.
Secondo MPL, il servizio my.mp3.com , come sostenuto anche dalla RIAA, viola il diritto d’autore. Come noto, si tratta di un servizio che permette agli utenti del sito di archiviare i pezzi mp3 che posseggono in spazi riservati, per poterli utilizzare ovunque e non solo dal proprio computer. I discografici sostengono che si tratta di un servizio che produce pirateria musicale.
Una docente della Rutgers Law School, intervistata da CNET, ha spiegato che “il cuore del problema è se la creazione di un database di brani musicali costituisca una violazione del copyright, anche se per accedere al database si deve aver acquistato la musica che si intende ascoltare”. Un altro problema è quello dell’approccio “culturale” ai nuovi modelli di business in rete: l’industria tradizionale tende infatti a difendere i propri modelli, spesso ormai obsoleti, e di riproporli in rete, dove invece la tecnologia trascina su nuovi “fronti” e nuove “possibilità”.